I grillini bocciano tutti: «Date l'incarico a noi Il governo è già pronto»

RomaSullo stesso muro su cui si è schiantato Pier Luigi Bersani, quello dell'ostinazione, ora si sta lanciando anche il Movimento 5 Stelle. Ieri nel secondo giro di consultazioni del capo dello Stato Giorgio Napolitano, i portavoce grillini Vito Crimi e Roberta Lombardi hanno ribadito a Napolitano il refrain del governo a 5 stelle: «Nel momento in cui Napolitano dovesse darci l'incarico di fare le consultazioni, in pochissimo tempo gli forniremmo il nome».
In mattinata, prima del colloquio al Quirinale, sembra che i grillini siano disponibili a dare il via libera a un «esecutivo pseudo-tecnico». Poi una riunione fiume, con poche decine di parlamentari sopravvissuti al tradizionale esodo pasquale (alla faccia del cambiamento). E dopo l'incontro con Napolitano, è Crimi, quello che aveva aperto lo spiraglio, a chiuderlo bruscamente, appellandosi al ritornello del fraintendimento: «Non ho mai detto di voler dare la fiducia a un governo pesudo-tecnico. Nel momento in cui venisse fatto il nome, abbiamo detto che se si indicassero politici o politici camuffati da tecnici non ci stiamo». Divertente il siparietto che vede dapprima Crimi chiamare la collega «onorevole Lombardi» per correggersi immediatamente: «La cittadina Lombardi...». Potere del galateo rivoluzionario.
Beppe Grillo stavolta al Quirinale non c'è. In mattinata chiama Napolitano e spiega che la sua assenza non deve essere interpretata come uno sgarbo istituzionale. Poi sottopone Crimi a una sorta di tutoraggio telefonico continuo. E dopo l'incontro, si scatena in diretta web su La Cosa, la piattaforma tv del blog beppegrillo.it. «Governo pseudotecnico? Roba da psichiatri. Fiducia? È una parola che in bocca a queste persone che hanno disintegrato il Paese è una parolaccia. Il Parlamento? Un'aula vuota dove ci sono nominati e non eletti, pregiudicati, prescritti e patteggiati». Poi Grillo parla di «rivoluzione senza ghigliottina» e si dice sicuro, malgrado i sondaggi segnalino un calo sensibile del M5S: «Noi vinceremo, con le nostre idee e la nostra forza, noi siamo i grandi francescani». Francescani con yacht. Poi l'unica proposta concreta: «Un governo misero c'è, e allora si potrebbe andare in Parlamento domani e fare, con una votazione, l'abolizione del Porcellum per tornare alla legge precedente e a un Paese normale. Sarebbe un segnale».
L'attacco più virulento, però, è ancora una volta riservato all'informazione. «Mettono a repentaglio la sicurezza mia e dei miei figli pubblicando l'indirizzo di casa mia», accusa, prima di ricordare ancora una volta che «siamo al 60° posto per la libertà di stampa. Un'informazione cattiva crea confusione». Poi l'anatema: «La casta dei giornalisti è peggio di quella dei politici», ma tanto «i giornali chiudono, le tv sono in difficoltà e la rete ingloberà tutto questo sistema medievale di fare informazione». Disgustoso l'attacco al giornalista Vasco Pirri di Italpress, colpevole di aver fatto una domanda al duo Lombardi-Crimi in conferenza stampa: «Quella voce la conosco - dice Grillo - si tratta di un povero ragazzo frustrato e sfruttato che deve dire di aver sentito una cosa, scriverla e poi smentirla per 10 euro a pezzo. Si tratta di apprendisti giornalisti.

Ma noi toglieremo i finanziamenti diretti e indiretti». Una sparata cha attira a Grillo le critiche non solo del mondo del giornalismo e di quello politico, ma anche del suo web. I sondaggi scendono, gli insulti salgono.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica