Roma - I sondaggi elettorali danno il MoVimento 5 Stelle sempre più vicino al Pd e la sfida tra i due partiti è sempre più accesa, con i grillini a pressare a tutto campo i dem e questi ultimi a rispondere a fatica. L'ennesimo terreno di scontro è stata la condanna dell'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi a otto anni di reclusione per appropriazione indebita di 25 milioni destinati al partito. «Il Pd restituisca il malloppo», twitta il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Un messaggio che Beppe Grillo ritwitta invitando i cittadini a dire la loro: ecco un fiume di facile indignazione («hanno ribaltato un referendum popolare cambiando 2 parole figurati se ti restituiscono il malloppo!»), ma anche di ironie («cliccate, Casaleggio ha bisogno di soldi per la pizza di stasera») e precisazioni («Lusi tesoriere del Pd??? Ma quando mai???»).
Altro fronte della battaglia è quello che oppone Grillo ai sindacati, coda polemica della puntata di Servizio Pubblico andata in onda giovedì scorso, in particolare per la presenza in studio di Mirko Lami, sindacalista e coordinatore Rsu all'Acciaieria Lucchini di Piombino che sta rischiando la chiusura. Lami in trasmissione è stato molto critico nei confronti di Grillo, che ha reagito mettendo Michele Santoro all'indice come «giornalista del giorno» sul suo blog, perché avrebbe nascosto il fatto che il sindacalista è stato candidato per il Pd al Senato nel 2008. Ieri Lami è stato difeso dal segretario della Fiom livornese Luciano Gabrielli: «Fare campagna elettorale sulla vicenda Piombino è lecito ma non etico ed è chiaro che chi interviene su questa vicenda facendo esternazioni di vario tipo e critica può incappare in risposte di vario genere, ma in democrazia il dibattito è lecito, mettere invece le persone e le idee alla gogna non è degno di un paese civile». Solidarietà a Santoro ha invece espresso Antonio Di Pietro: «È assurdo che un giornalista come lui, che ha sempre dimostrato di avere la schiena dritta e di non volersi piegare ai diktat di nessuno, che ha portato avanti numerose battaglie in difesa della libertà di stampa e inchieste scomode, venga ora accusato di faziosità».
E sempre a proposito di tv, va registrata la polemica del Pd nei confronti di Roberto Fico, presidente grillino della commissione parlamentare di vigilanza Rai, a proposito delle esternazioni antirenziane di Piero Pelù durante il concerto del Primo Maggio trasmesso in diretta sulla Rai: «Il presidente Roberto Fico - dice la deputata del Pd e componente della commissione Lorenza Bonaccorsi - decide da solo, senza istruttorie e passaggi ufficiali ha già decretato che le dichiarazioni di Pelù non
hanno violato la par condicio. A questo punto la commissione di Vigilanza, l'Agcom, l'Osservatorio di Pavia e tutti gli enti preposti al controllo possono essere tranquillamente considerati inutili, conta solo la sua parola».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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