I VANTAGGI Il fisco è più leggero e l'azienda contribuisce

Risparmiare in funzione di una terza età più serena e senza patemi d'animo ha molti risvolti positivi. Tra questi c'è anche la convenienza. I fondi pensione - sia i chiusi che gli aperti - e le forme individuali di previdenza (Fip) beneficiano, infatti, di alcuni vantaggi fiscali.
I versamenti effettuati ogni anno a favore delle pensioni integrative sono deducibili dall'imponibile Irpef fino a un massimo di 5.165 euro. Se, per esempio, un lavoratore dichiarasse un reddito imponibile annuo di 40mila euro, versando 5.165 euro potrebbe dedurre 1.962 euro dall'Irpef dovuta, in quanto potrebbe scalare il 38% (l'aliquota fiscale del lavoratore) dei versamenti al proprio fondo pensione o alla Fip.
Inoltre i rendimenti annuali dei fondi pensione e dei Fip sono tassati all'11%. Si tratta di un'aliquota inferiore sia a quella del 12,5% applicata alle plusvalenze sui titoli di Stato sia, soprattutto, al 20% prelevato sui guadagni dei fondi comuni e delle gestioni patrimoniali.
Il fattore decisivo e al quale occorre prestare la massima attenzione, tuttavia, è il contributo aziendale.

Si tratta di una cifra che oscilla tra l'1% e il 2,1% della retribuzione annua e spetta al lavoratore soltanto se aderisce al fondo pensione integrativo. Non hanno invece diritto a nessun bonus coloro che, al contrario, hanno preferito che il Tfr rimanesse in azienda.

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