Ilva, 7-8mila lavoratori rischiano la cig

C'è il concreto rischio di un ricorso alla cassa integrazione per 7-8mila lavoratori all'Ilva di Taranto. Il dato è emerso nel corso dell'incontro che si è svolto ieri in Prefettura a Taranto, presente il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini. Lo stesso ministro, pur non fornendo numeri al riguardo, ha detto che «sta per essere presentata una richiesta importante di cassa integrazione da parte dell'azienda. Bisogna capire - ha aggiunto - quanto il blocco dei prodotti stoccati in azienda rappresenti un vincolo fisico alla continuità produttiva in modo da capire il problema e stimare la domanda di cassa integrazione». Clini ha poi spiegato che si continuerà a lavorare nelle prossime ore per cercare una soluzione al problema. L'ipotesi che sembrerebbe prefigurarsi è quella di un parziale sblocco dei prodotti deteriorabili a fronte del versamento di un deposito cauzionale da parte dell'Ilva. Un'ipotesi bocciata però dalla Procura, che ha inoltre chiesto al gip di sollevare una nuova questione di legittimità costituzionale della legge «Salva-Ilva».

Per i pm, l'istanza non ha elementi di novità ed è proposta in una fase di sospensione del procedimento essendo gli atti alla Consulta. Secondo Clini, l'istanza di dissequestro vincolato è però «una buona iniziativa e un passo responsabile».

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