Il governo Meloni si è insediato ormai da tre anni e ha avuto fin dall'inizio tra le sue bussole il contrasto all'immigrazione clandestina. L'esecutivo guidato da Fratelli d'Italia ha messo in campo soluzioni e proposte che dal 2022 sono entrate nell'agenda politica dell'Unione europea dopo troppi anni in cui ne sono state a margine: un cambiamento di rotta evidente che ha avuto proprio l'Italia di Meloni come suo propulsore. I numeri del contrasto all'immigrazione clandestina a partire dal 2023 e fino alla prima metà del 2025 sono stati incoraggianti: pur sottolineando che è ancora possibile migliorare, i risultati finora ci sono stati e il governo intende proseguire su questa strada.
Dal 2023 al 31 luglio 2025 sono state complessivamente bloccate 236.231 partenze da Tunisia e Libia, che sono i principali hub dei migranti da cui salpano i barchini diretti in Italia attraverso il Mediterraneo centrale, con un record segnato nel 2024 quando in totale sono state impedite 102.704 partenze. Nello stesso periodo sono stati rimpatriati volontariamente 63.417 soggetti e, anche in questo caso, il record si è registrato nel 2024 ma i dati del 2025 sono ancora parziali, e comunque superiori a quelli del 2023, segno di un miglioramento nell'approccio e della struttura complessiva di gestione. Numeri ampiamente in miglioramento anche per quanto riguarda i rimpatri dei migranti espulsi, che rispetto allo stesso periodo dello scorso anno sono aumentati di quasi il 9.5%, attestandosi complessivamente a 5.157 unità al 10 novembre 2025. Si tratta del numero più alto di sempre da quando vengono registrati i dati in serie storica e anche in questo caso il merito va alla struttura complessa che c'è dietro.
Particolare attenzione va data anche alle nazioni di provenienza dei migranti, perché non coincidono con i porti di partenza, meri hub dove si concentra umanità varia proveniente dall'Africa e dal Medioriente prevalentemente. La maggior parte dei migranti, infatti, negli ultimi anni dichiara di essere cittadino del Bangladesh: ben 18.925 al 12 novembre. Queste persone arrivano solitamente per via aerea dal proprio Paese alla Libia, utilizzando regolare documentazione e biglietti.
Nel Paese africano, poi, si imbarcano sui natanti di fortuna e molti di loro arrivano in Italia senza documenti, come testimoniato da più di un video che è stato pubblicato dagli stessi trafficanti. Dall'Egitto sono arrivati oltre 8.550 migranti, dall'Eritrea più di 7.300 e così via. È interessante notare che tra tutti gli arrivi nelle prime 15 posizioni non ci sono i libici.