MilanoArrestato subito dopo una rapina, gli trovano in casa il cadavere di una donna. L'assassino non ammette, non spiega, ma in tasca i poliziotti gli trovano un biglietto aereo per Istanbul, sola andata, partenza martedì 27: è stato fermato appena in tempo. Vincenzo Francesco Vigata, 56 anni, ha una vita disastrata alle spalle: un bar chiuso, problemi di droga, un divorzio e una lunga serie di arresti. Una decina di anni fa va a vivere da solo in un alloggio di 50 metri quadrati in piazzale Lagosta, semiperiferia nord di Milano, dove viene presto soprannominato «Vincenzo il drogato». Magro, barba e capelli lunghi e bianchi è facilmente riconoscibile per cui quando l'altro pomeriggio rapina un supermercato, la sua descrizione consente alla polizia di individuarlo immediatamente. Scatta la solita perquisizione in casa e in cucina gli agenti trovano il cadavere di Laurence Adelaide Lima, 44 anni, badante capoverdiana, da vent'anni in Italia, ospite da una settimana dell'uomo. La donna è nuda, faccia in giù, una corda che le serra i polsi e la gola, tre sacchetti di plastica stretti in testa.
Il corpo presenta anche ferite al capo, ma il medico legale stabilisce che la morte, avvenuta circa 24 ore prima, è dovuto a strangolamento. Saranno però necessarie ulteriori verifiche, perché Vigata rifiuta di fornire spiegazioni. È finito a San Vittore, altri due giorni e l'avrebbe fatta franca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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