Una cosa è certa, anzi no. Due cose sono certe, anzi facciamo tre. Il pm di Palermo Antonio Ingroia andrà in Guatemala per conto dell'Onu. A quanto pare, dopo la volontà espressa dal magistrato e confermata ieri in un'intervista alla Stampa, è arrivato anche l'ok del Guardasigilli Paola Severino per il collocamento fuori ruolo del procuratore aggiunto. Il definitivo via libera del Csm appare scontato. Prima di andare in Sudamerica, però, il pm che si occupa (fino a quando?) della trattativa Stato-mafia oggi sarà a Otranto a parlare di lotta a Cosa nostra davanti ai giovani di Pdci e Prc. Speriamo che oggi non legga i giornali, perché sicuramente resterà male a leggere cosa dice Massimo Ciancimino alla Zanzara su Radio24, che dopo essersi pentito della mafia ora si è pentito anche di Ingroia: «Mi definirei un pirla - ha detto il rampollo di Vito, il sindaco manovrato dai boss negli anni Ottanta - le mie dichiarazioni vengono usate per tenere in piedi l'ossatura dell'inchiesta in cui sono indagato anche io, una cosa pazzesca.
Ingroia nn mi ha tutelato abbastanza, tornassi indietro non parlerei più. La verità è che l'omertà paga». Poi la stoccata: «Ha scritto che sono eccessivamente mediatico? Forse aveva uno specchio davanti, mentre parlava».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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