Paolo Conti, ieri su «Corriere della Sera», ha affrontato un tema con il quale tutti gli uomini, prima o poi, rischiano di confrontarsi: l'innamoramento in tarda età. Un impulso da reprimere o cui dare libero sfogo? La tesi del commentatore del quotidiano di via Solferino è netta: «Ho 58 anni e ormai sono troppo vecchio per l'amore». E poi: «Non voglio diventare la parodia di me stesso. Lascio agli altri le trappole della passione». Suggestiva la citazione di De Andrè: «Lascio il batticuore che strappa i capelli a quelli che i capelli li hanno (e non tinti)». Infine il passaggio più aspro: «Certi miei coetanei neopensionati si trasformano in ridicole parodie di se stessi di trent'anni prima». Generalizzare è sempre sbagliato e farlo in un ambito così delicato come quello dell'amore è ancora più sbagliato. Ma c'è chi è convinto che invece ogni amore, ogni innamoramento, sia una storia a se stante. Con le sue emozioni, cadute, risalite. E questo vale in qualsiasi età. Perché a qualsiasi età si resta uomini (e donne) capaci di esprimere sentimenti. Con il piacere di esprimere sentimenti. Stefano Zecchi e Vittorio Feltri dicono la loro. Ai lettori il piacere di giudicare con chi essere d'accordo.
- Ma l'unica cosa che lo tiene in vita è la scappatella di Vittorio Feltri
- L'amore è un viaggio che può iniziare a ogni età di Stefano Zecchi
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