"Interventi urgenti su settore auto e prezzi energia". Il messaggio di Meloni a von der Leyen

La presidente del Consiglio ha tenuto un bilaterale con la numero uno della Commissione Ue: obiettivo abbassare i prezzi dell'elettricità per non minare la competitività delle imprese italiane

"Interventi urgenti su settore auto e prezzi energia". Il messaggio di Meloni a von der Leyen
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Il Consiglio europeo di oggi si è aperto con l'incontro bilaterale tra Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen. Al centro del colloquio, come ha resono noto una nota di Palazzo Chigi, ci sono state le priorità italiane in vista dell'odierna riunione dei capi di Stato e di governo, a partire da competitività, transizione climatica e semplificazione. La presidente del Consiglio, si spiega, "ha inoltre ribadito la necessità di urgenti provvedimenti a sostegno del settore automobilistico e delle industrie ad alto consumo energetico, in particolare sul fronte della riduzione dei prezzi dell'elettricità". Il punto chiave sollevato dalla Presidente del Consiglio riguarda la necessità impellente di abbassare i prezzi dell'elettricità, considerati un fattore critico che sta minando la competitività delle imprese italiane ed europee.

L'incontro ha quindi posto le basi per le discussioni che si terranno al tavolo dei leader, dove l’Italia chiederà all’Unione Europea un cambio di passo per proteggere il proprio tessuto industriale. Del resto, nella giornata di ieri, era stata la stessa Meloni a firmare una lettera, insieme ad altri 16 Paesi mebri, indirizzata alle massime istituzioni europee per sollecitare un deciso cambio di passo nella semplificazione: "Siamo molto chiari: il nostro acquis comunitario è la chiave per sbloccare i vantaggi del mercato unico, compresi i servizi, l'energia, le telecomunicazioni, i servizi finanziari, il risparmio e gli investimenti - si leggeva in questa missiva -. L'integrazione del mercato unico equivale a crescita e la Commissione europea dovrebbe perseguire con altrettanta determinazione la sua strategia per il mercato unico quanto dovrebbe ridurre la burocrazia".

Nel frattempo, sul Green Deal sembra proprio che si sarà a uno scontro totale. In ballo ci sono dei target sul clima da portare alla Cop30. I leader si dividono in tre gruppi: ci sono gli ultra-sovranisti Slovacchia e Ungheria, i pragmatici (come l'Italia, secondo quanto definito dalla stessa Meloni) e i fedeli agli obiettivi della transizione. Sul target della riduzione del 90% delle emissioni al 2040 verrà imposta la parola flessibilità. Roma punta ad esempio a uno sconto del 5%, ma von der Leyen non vuole che si esca dal range del 3-5%. Il gruppo europei dei Verdi, intanto, è su tutte le furie.

"Stiamo assistendo al più grave attacco al Green Deal da quando la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha presentato il progetto. Attaccare il Green Deal significa attaccare l'industria e l'economia europee, nonché la sicurezza energetica e delle risorse, bloccando miliardi di euro di investimenti nelle tecnologie verdi", afferma in un comunicato il co-presidente dei Verdi Ue, Bas Eickhout, in merito alle discussioni sulla competitività e il clima in corso al Vertice Ue a Bruxelles.

"Rimettere costantemente in discussione questioni decise da tempo, come l'eliminazione graduale dei motori a combustione o il programma di deregolamentazione, non fa altro che creare caos e incertezza", ha aggiunto, accusando il "cancelliere tedesco e il presidente francese e altri di voler creare insicurezza negli investimenti, mettendo a rischio l'industria europea e consegnando le chiavi del futuro delle tecnologie pulite alla Cina".

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