Le intese molto larghe del partito-lobby di Cl

Comunione e liberazione in questa fase preferisce tifare per la "stabilità" del governo. Asse Mauro-Lupi-Formigoni

Le intese molto larghe del partito-lobby di Cl

«L'operazione è stata concepita al Meeting di Rimini, che ha abbracciato la linea Napolitano e Letta, più volte loro ospiti. Solo Cesana e Amicone sono rimasti berlusconiani, gli altri di Comunione e Liberazione lavorano per liquidarlo» racconta un ex ministro Pdl riannodando i fili delle grandi manovre cielline dentro (contro) il centrodestra. «Lupi ha schierato le sue truppe con Alfano, Vignali (deputato Pdl, già presidente della Compagnia delle opere, ndr) segue Lupi, Mario Mauro vuole spaccare il centrodestra mentre Formigoni cerca una nuova verginità al centro», dice la mappa di guerra. L'appartenenza a Cl è il denominatore comune delle turbolenze sia dentro il centrino (ex) montiano, guidate appunto dal ciellino Mario Mauro, sia dentro il Pdl, con l'attivismo di Formigoni e la presenza del ministro Lupi, raggiunto in preghiera con Juliàn Carròn (leader di Cl) quando fu informato della scelta di Berlusconi di far dimettere i ministri e sfiduciare Letta. Fuori dal Parlamento altri pezzi di Cl costruiscono un «dopo Berlusconi». Un nome importante del movimento è quello di Giorgio Vittadini, colonna del Meeting. E proprio lì, ad agosto, Vittadini ha dato le coordinate del nuovo corso ciellino, quello di «comunione e larghe intese»: «Il governo Letta deve durare. E per tutta la legislatura. Per noi è una scelta di campo. Berlusconi? Spero che il centrodestra vada oltre. Berlusconi deve accettare anche la decadenza. Per il bene del Paese». Vittadini, uno dei leader di Cl, è presidente della Fondazione per la sussidiarietà, la cui emanazione parlamentare è l'Intergruppo per la sussidiarietà, fondato nel 2003 da Maurizio Lupi e da Enrico Letta (che nel suo governo ha chiamato tre ciellini, Lupi, Mauro e Toccafondi, sottosegretario all'Istruzione), senza sapere che dieci anni dopo si sarebbero ritrovati colleghi di governo. La «stabilità», cioè la dottrina di Napolitano, è diventata dogma per i seguaci di Don Giussani. «Non siamo collaterali a nessun partito, ci interessa solo che il Paese vada avanti. Il valore della stabilità viene prima di tutto» dice un'altra colonna di Cl, il presidente della Compagnia delle Opere Bernard Scholz.

Parole che apprezzerebbero in Europa, ancor più in Germania, dove il Ppe (a trazione tedesca, motore Merkel) guarda con speranza ai progetti dell'ex vicepresidente del Parlamento Ue, Mario Mauro, di un partito popolare all'italiana, a cui è pronto ad aderire Formigoni, e che tenta un pezzo di Pdl vicino a Lupi e Alfano. La premessa è il superamento di Berlusconi. Dentro Cl restano di area berlusconiana il presidente del Policlinico milanese, Giancarlo Cesana, e il direttore di Tempi Luigi Amicone: «Dentro il movimento c'è stata una sorta di diaspora - spiega Amicone - quando Carròn ha scritto che ogni cristiano ha gli strumenti per valutare e che Cl non sostiene nessuna parte politica». Tradizionalmente più di centrodestra, dopo il «libera tutti» di Carròn i ciellini si sono divisi. Una minoranza berlusconiana, gli altri col Pdl più centrista, o coi montiani o col Pd cattolico. Le larghe intese cielline arrivano anche lì, a sinistra, non solo per il link tra Letta e Lupi, ma anche per via del ministro Zanonato, detto il «Formigoni veneto» per la grande vicinanza a Graziano Debellini, leader dei ciellini veneti.

Le amicizie si incrociano tra fondazioni e think tank. Al Meeting di Rimini sono ospiti Letta, Napolitano, Mauro, Alfano; al lettiano Vedrò sfilano Mauro, Lupi, Alfano, mentre alle summer school della «Fondazione Costruiamo il futuro» di Lupi (presidente del comitato scientifico, l'ex ministro cattolico-montiano Ornaghi) ecco Alfano, Mauro, Formigoni... Influenza politica e dottrinale, con radici anche più terrene, ramo infrastrutture, di cui Lupi è ministro. Buona parte del comparto Expo 2015 e Fiera di Milano è saldamente in mano a uomini (spesso molto preparati) di area Cl.

Più isolato, raccontano fonti cielline, Formigoni, mollato dal movimento con la lettera di Carròn a Repubblica del 2012, che suonò come una scomunica («stili di vita che nulla hanno a che vedere con Cl»). Un'area molto influente che prega per un futuro, in zona centrodestra, de-berlusconizzato.

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