I mercati azionari riservano buone opportunità anche in Europa, negli Stati Uniti e nei Paesi emergenti. I margini di profitto negli Usa sono ai massimi livelli e le attese degli analisti sono per un ulteriore rialzo degli utili tra il 4% e il 5% nel 2013 mentre in Europa si dovrebbero registrare profitti stabili in linea con il 2012. Le società quotate alle Borse europee mostrano però prezzi molto interessanti: basti pensare che il rapporto p/e (prezzo/utili ) è dell'11,8 contro la media decennale del 13,4 mentre negli Usa è al 15,9 contro il 17,3 della media a 10 anni. Ci potrebbe essere quindi un rialzo degli indici azionari europei del 6-7% contro il 4-5% di Wall Street.
Inoltre ci sono molte blue chip del Vecchio continente in grado di generare un flusso sostenibile di dividendi nel tempo: nel 2012 il dividend yield, cioè il rapporto tra il dividendo e il prezzo dell'azione ha superato il 4,5%, il livello massimo dal 1996.
Per chi invece è pronto a rischiare un po' di più a fronte di guadagni potenzialmente più elevati (tra il 10% e il 12%), le migliori opportunità sono nelle Borse dei Paesi emergenti e, in particolare tra i listini asiatici: in questo caso, tuttavia, oltre a dividendi meno generosi (inferiori al 2% lordo), in caso di turbolenze sui mercati il calo potrebbe essere molto più pronunciato rispetto a quanto accadrebbe in Europa e Usa. In tutti i casi la raccomandazione è quella di investire tramite un buon fondo (o un Etf) azionario specializzato che consente di diversificare il rischio anche con modesti capitali.
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