"Io ti perdono"

L'altra sera a Reggio Emilia Francesca Albanese si è presa, non metaforicamente, la scena

"Io ti perdono"
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Gentile dottoressa Francesca Albanese (e ci scusi se non ci rivolgiamo a Lei come «avvocato»: da parte Sua avere abusato del titolo più che una macchia sul curriculum è stata una macchietta di carriera), noi La perdoniamo. Ma queste cose non le deve più dire.

Quello che è successo domenica al teatro Valli di Reggio Emilia, e di cui si parla da giorni, è davvero da non ripetere. Quando il sindaco della città, peraltro del Pd, premiandoLa, ha condannato i crimini di Israele e poi semplicemente chiesto la liberazione degli ostaggi da parte di Hamas, non solo è stato fischiato dai Suoi supporter; ma è stato umiliato da Lei, che ha riso, ha scosso la testa e poi con un modo di essere buona veramente perfido - gli ha detto: «Io la perdono Sindaco, ma queste cose non le deve più dire». Perché, ha aggiunto, i terroristi bisogna capirli: «Sono riusciti a portare la Palestina al centro della discussione».

Hamas ha fatto anche cose buone, certo.

Domanda. Perché nessuno del Pd ha difeso il proprio sindaco e ha preferito, col silenzio, avallare le parole di questa Vannacci di sinistra-sinistra?

Signora Albanese, sinceramente non sappiamo se di Lei siano peggio le faccine, il fanatismo o la spregiudicatezza.

L'altra sera a Reggio Emilia si è presa, non metaforicamente, la scena. Conoscendo l'Italia, temiamo che Lei possa presto giocare un ruolo devastante in politica. E purtroppo non bisogna mai sottovalutare la capacità della sinistra di scegliere per i posti migliori le persone peggiori.

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