Indiscrezioni che arrivano da Palazzo Chigi raccontano di una Giorgia Meloni "irritata" dalla nomina di Giuliano Amato a presidente del Comitato per studiare l'impatto dell'intelligenza artificiale nell'editoria. È quanto riferisce l'agenzia Agi, secondo la quale l'iniziativa sarebbe partita dal sottosegretario con delega all'Informazione e all'editoria, Alberto Barachini, senza che Meloni ne sapesse niente. L'annuncio è stato formalizzato lo scorso 18 ottobre dallo stesso sottosegretario, che ha evidenziato l'importanza di "analizzare a fondo l'utilizzo, lo sviluppo e le ricadute dell'intelligenza artificiale nel settore editoriale e dell'informazione".
Per questo motivo si sarebbe deciso di procedere con l'istituzione di "un Comitato presso il Dipartimento per l'informazione e l'editoria, formato da esperti e professori universitari che studierà l'impatto di questa tecnologia sul mondo del giornalismo e delle news". A presiedere il comitato sarebbe proprio Amato e i lavori dovrebbero iniziare già martedì 24 ottobre. Al momento resta tutto confermato così com'è e non sono previsti cambiamenti, considerando anche che quelle riportate dall'Agi sono mere indiscrezioni di Palazzo, che al momento non hanno trovato alcuna conferma.
Quello delle applicazioni delle intelligenze artificiali nella quotidianità e, nello specifico, nell'editoria è un tema che sta particolarmente a cuore al presidente del Consiglio, che ormai da tempo spinge per regolamentare un settore in forte espansione. Come spesso accade quando ci si confronta con le nuove tecnologie, ci si rende conto che queste avanzano a una velocità doppia, tripla, quadrupla rispetto a quella delle norme. Questo è anche normale, perché prima di normare occorre sviluppare e conoscere. Il premier italiano ha capito forse prima degli altri le potenzialità di questa nova tecnologia ma anche i suoi rischi ed è per questo motivo, come ha sottolineato durante l'evento ComoLake2023, che intende mettere l'intelligenza artificiale al centro del G7 che si terrà nel 2024 in Italia.
In più di un'occasione l'ha definito "tsunami tecnologico" per far capire l'enorme impatto che potrebbe avere sulla società.
Per questo motivo, ha spiegato in precedenza, si tratta di una "sfida cruciale nella quale l'Italia intende essere protagonista, dare un'etica agli algoritmi". Anche per questa ragione è probabile che, nel caso in cui non fosse stata realmente consultata, si sia irritata per una nomina in un ruolo così importante.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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