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Italia Viva e Azione, fusione a metà

I due partiti verso la federazione. Solo ruoli di partito per Carfagna e Gelmini

Italia Viva e Azione, fusione a metà

l Terzo polo è quasi realtà. Non sarà una fusione a freddo - rassicurano - ma una federazione tra due partiti che stanno per celebrare le rispettive assemblee. Italia viva si riunirà a Milano il prossimo 4 dicembre, mentre Azione ha scelto Napoli e il 19 novembre. La data per Iv non è casuale: era il 4 dicembre del 2016 quando la Renzi-Boschi, l'ultimo tentativo di riforma costituzionale, veniva affossata a mezzo referendum, insieme all'esperienza governativa dell'ex sindaco di Firenze che si dimetteva da Palazzo Chigi. «Perché proprio il 4 dicembre? - ha scritto l'ex presidente del Consiglio nella sua ultima E-News - perché saranno sei anni esatti dal referendum. E noi non proviamo vergogna per le battaglie che abbiamo fatto, anzi. Il titolo dell'assemblea sarà Il Tempo è galantuomo». L'obiettivo è anche quello di coadiuvare un «percorso politico che porti Renew Europe a essere nel 2024 un contenitore fondamentale per la sfida italiana in Europa e per il sogno europeista in Italia».

Lo schema, com'è già accaduto per le elezioni politiche, è quello di procedere in autonomia tanto rispetto al centrodestra quanto al centrosinistra. Per le prossime elezioni regionali, i terzo polisti proveranno a pescare soprattutto dall'elettorato di centrodestra, in Lombardia, sostenendo un ex simbolo del liberalismo meneghino come Letizia Moratti, e specie in quello di centrosinistra, nel Lazio, dove il sostegno sarà assicurato ad Alessio D'Amato, assessore alla Sanità della Giunta Zingaretti, che per i dem vuole un altro candidato, e uomo chiave nella lotta al Covid-19 della gestione dem della Pisana. Triangolare, insomma, per tentare di costruire uno spazio politico nuovo, sulla scia dell'esperienza di Emmanuel Macron.

«Il Terzo polo muove i suoi primi passi sul territorio. Più ci dicono che siamo divisi, più dimostriamo che noi facciamo politica», rivendica Renzi. E ancora: «A tutti quelli che dicevano: con Azione litigherete prima di Natale, rispondo dicendo che faremo la federazione prima di Natale». Trovata l'amalgama tra le due formazioni partitiche, il problema diventa di spazi e interessa chi, da Forza Italia, ha trasmigrato in Azione a ridosso delle elezioni politiche. Mara Carfagna, per stessa ammissione di Calenda, verrà proposta come presidente di Azione, mentre Mariastella Gelmini ricopre oggi l'incarico di vicesegretario degli azionisti e portavoce. Entrambe non sono tra i nomi che circolano per eventuali presidenze delle commissioni parlamentari che potrebbero spettare al Terzo polo. Le due ex azzurre hanno o avranno ruoli di rappresentanza politica. I capigruppo di Camera e Senato resteranno il calendiano Matteo Richetti per Montecitorio e la renziana Raffaella Paita per Palazzo Madama.

Dai terzo-polisti proseguono gli attacchi mossi nei confronti del Pd, in vista delle regionali: «Lacerato tra una vocazione riformista mai fino in fondo elaborata e le sirene del neo-populismo di Giuseppe Conte, il Pd - ha fatto sapere Osvaldo Napoli, altro ex azzurro che però non è stato rieletto - è diventato l'incarnazione di una sinistra afasica e politicamente imbelle».

Sull'andare soli, nel Tp, sono ormai tutti d'accordo.

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