Il killer di Denver rischia il patibolo: 142 i capi d'accusa

Rischia la pena di morte James Holmes, il killer di denever incriminato ieri con due capi d'accusa per omicidio per ognuna delle vittime morte nella strage di Aurora dello scorso 20 luglio. Il killer, che ha aperto il fuoco in un cinema alla prima dell'ultimo film di Batman uccidendo dodici persone e ferendone altre 58, è stato incriminato con dodici capi d'imputazione per omicidio premeditato e altri dodici «per essersi comportato con estrema indifferenza per la vita umana». Contro Holmes, 24 anni, sono stati inoltre presentati 116 capi d'accusa per tentato omicidio, sia per la sparatoria sia per aver imbottito il proprio appartamento di sofisticate trappole esplosive pronte a uccidere chiunque avesse aperto la porta. In totale sono dunque 142 i capi d'accusa contro il killer. Per sfuggire alla pena di morte, in vigore in Colorado - dove però l'ultima esecuzione risale al 1976 - gli avvocati difensori del ragazzo punteranno tutto sull'infermità mentale, anche alla luce del diario ritrovato la scorsa settimana in cui Holmes aveva disegnato l'attacco al cinema di Aurora.

Intanto si scopre che Holmes si sarebbe tinto i capelli di rosso perché rimasto affascinato da una prostituta dai capelli rossi. La stessa escort, Monica Hall, 25 anni, lo ha raccontato a un tabloid britannico, scrive oggi The New York Post. Il killer pare vedesse regolarmente prostitute.

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