L’arma contro i tumori può arrivare dalla difterite

La cura Buzzi si basa sul CRM197 (Cross-Reacting Material 197): è una mutazione non tossica della Tossina Difterica, ovvero della proteina che è in grado di scatenare il virus della difterite. Secondo il dottor Silvio Buzzi e il suo staff di collaboratori, questa mutazione riesce a creare gli anticorpi che fermano alcune formazioni tumorali. Buzzi lo spiega così: «Il CRM197 è un “falso” veleno, una sostanza cioè priva di qualsiasi tossicità, ma ugualmente capace d’evocare una robusta risposta immunitaria, e di legarsi a uno specifico bersaglio largamente presente sulla superficie delle cellule tumorali». La proteina è stata somministrata per via sottocutanea a un gruppo di pazienti con tumori avanzati, e poi s’è provveduto a trattare un certo numero di altri malati inoculando la tossina direttamente nella massa tumorale. Nonostante il cattivo stato generale della maggior parte delle persone coinvolte, la somministrazione del CRM197 ha mostrato un effetto antitumorale tangibile e promettente. L’ultimo esperimento effettuato in pazienti oncologici molto avanzati (ripetuto inoculo sottocutaneo di quantità variabili da 1.7 a 3.5 milligrammi per volta) ha ottenuto due risposte complete, una parziale e 6 casi di malattia stazionaria per lunghi periodi (36%).

Il meccanismo per cui il CRM197 esercita un effetto antitumorale è essenzialmente immunologico. Infatti la molecola può attivare la cascata complementare, può esercitare una potente attrazione sui neutrofili e infine può anche reclutare le cellule Natural Killer e i linfociti.

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