l’intervista

da Roma

Onorevole Maurizio Fugatti, prima l’emendamento sull’Autorità dell’Energia, poi quello sui precari. E la maggior parte delle proposte di modifica alla Finanziaria presentate dalla Lega alla Camera portano la sua firma. A guardare il suo curriculum sembra uno stakanovista...
«Né più né meno di tutti gli altri leghisti».
Ma il numero di provvedimenti che portano la sua firma è decisamente più alto rispetto ai suoi colleghi.
«Sono sempre il frutto della concertazione con gli altri deputati della Lega. Si lavora insieme e ci si confronta, poi in qualità di capogruppo del Carroccio in commissione Finanze capita che mi trovi a sottoscrivere più provvedimenti di altri».
E i blitz notturni?
«Vale esattamente lo stesso principio».
Insomma, non è l’unico a fare le ore piccole in Commissione per poi presentare emendamenti al fotofinish?
«Guardi, quelli della Lega ci sono sempre tutti».
Non è che la sua è una difesa di principio?
«Assolutamente no. È la verità».
E gli altri ci sono?
«Direi che i big seguono tutti i lavori con assiduità».
E chi è che non regge le tre di notte?
«Guardi, io conto quelli della Lega e basta».
Sia l’emedamento sull’Autorità dell’Energia sia quello sui precari hanno sollevato un bel polverone...
«Il principio che ci ha mosso è inattaccabile. Bisogna farla finita con queste situazioni che sono del tutto italiane».
Si spieghi.
«L’Autorità sull’Energia è da oltre due anni che mancava di tre dei suoi cinque membri. Noi abbiamo chiesto che i commissari fossero portati a quattro, tanto per risparmiare, e che venissero nominati finalmente tutti. Non mi pare una cosa scandalosa».
L’opposizione non la pensa così.
«Sarà stata pure notte fonda, ma il Pd non ha certo fatto ostruzionismo».
Sui precari, però, le barricate le alzate?
«Ci mancherebbe. Si è votato in due occasioni diverse e il Pd anche in questo caso non ha detto una parola. Salvo poi svegliarsi dieci giorni dopo il voto. Ma li capisco, hanno il problema di fare la corsa sulla sinistra radicale che non c’è più in Parlamento».
Torniamo a lei. Anche il numero delle proposte di legge di cui è cofirmatario non è indifferente: ben dieci.
«Tutte su problemi molto sentiti dalla Lega».


Non è che qualcuna l’ha firmata senza neanche leggerla?
«Ma scherza? Il mio rammarico è che in questi mesi sono stato così impegnato sul fronte della Finanziaria che non ho avuto il tempo di fare proposte di legge specifiche come primo firmatario».

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