L’INTERVISTA SILVIA GRASSI DAMIANI

È una gioielliera da Oscar, anche lei. Perché con le sue creazioni Silvia Grassi Damiani si è portata a casa più volte la statuetta dei Diamonds International Awards. E poi perché veste le stelle di Hollywood, sul set e fuori. Bionda, 42 anni, diplomata in gemmologia, è la vicepresidente della Damiani. Figlia d’arte, primogenita di Gabriella e Damiano Grassi Damiani, mamma a sua volta, si occupa di gioielli da quando ha 19 anni. Si muove fra Milano e Francoforte: nel capoluogo lombardo per lavoro, nella città tedesca per amore, visto che il marito è un dentista tedesco. Questa sera però sarà a Roma per l’anteprima di Angeli e demoni, il film tratto dal bestseller di Dan Brown e ambientato in gran parte nella capitale: cardinali e Papa fanno parte della finzione, ma i gioielli indossati sono autentici e sono stati disegnati da Damiani appositamente per la pellicola di Ron Howard. D’altronde il lusso non è mai abbastanza, per una signora che è abituata ad accontentare tante star di Hollywood: ci sono creazioni che costano anche un milione di euro.
È la gioielliera di tanti vip. Come inizia il rapporto con una star?
«Spesso grazie al passaparola. Per esempio l’anno scorso, a Cannes, Madonna voleva un nostro bracciale perché l’aveva visto indossato da Sharon Stone...».
Come due amiche normali, insomma...
«Be’, è un circolo virtuoso. Normalmente noi ci avviciniamo a una star che già ci conosce o che, comunque, apprezziamo per la sua eleganza naturale. I gioielli, per noi, sono il dettaglio prezioso che evidenzia questa eleganza della persona».
Fra i vostri volti c’è anche Brad Pitt. Era un vostro cliente?
«All’inizio sì, poi ci siamo conosciuti ed è nata la voglia di fare altri progetti insieme. Prima la campagna, poi la linea di co-design per le fedi. Molti clienti, poi, diventano amici».
E di chi è amica, fra le stelle di Hollywood?
«Per esempio di Sharon Stone. Abbiamo fatto una campagna insieme anni fa. Dal 2008 è il nostro “volto”».
È in confidenza anche con altre dive?
«È bellissimo il rapporto con Sophia Loren. Ha cominciato a indossare i nostri gioielli in varie occasioni, poi le abbiamo dedicato una linea. Un’altra amica e cliente è Penélope Cruz».
Che cosa fanno le attrici quando hanno bisogno di un gioiello? Alzano il telefono e la chiamano?
«Se il rapporto è diretto ci chiamano, spiegano com’è il vestito e io propongo. A volte creiamo gioielli ad hoc. Per Gwyneth Paltrow abbiamo realizzato degli orecchini grandi, con diamante a goccia e un bracciale apposta per gli Oscar; poi ne è nata una collezione».
Realizzate spesso gioielli su misura?
«Abbastanza. Per noi è una grande soddisfazione».
Come consiglia un gioiello a una star?
«Devi capire la persona e intuire se con quell’oggetto si sente bene. L’eleganza è equilibrio».
Qualche volta sconsiglia un gioiello?
«A volte sì. Sempre con molto tatto».
Ma quali sono le regole base?
«Bisogna trovare il punto focale. Se gli occhi sono la parte più importante, allora quella donna sarà felice di indossare degli orecchini. Se il vestito ha un’ampia scollatura, la assecondi con una collana. Con abiti vintage, asimmetrici, si possono portare delle demi parure, magari con una bella spilla e gli orecchini. Se il bracciale è grande, meglio lasciare le mani senza anelli».
E come applica queste regole alle dive?
«Sophia Loren porta sempre collane importantissime, con il suo splendido décolleté. A una Prima della Scala mi ha detto: “Mi sembra di avere una corona al collo”. Perfino Armani, così minimalista, ha detto che era perfetta. Ma su altre donne, più minute, collane così sarebbero sproporzionate. Per esempio Penélope Cruz è perfetta con gioielli più di design».
Date sempre consigli?
«Certo. Poi, per esempio, Sharon Stone è già bravissima da sola... E sta bene con tutto. Ho stilato anche un “guardaroba” del gioiello, per chi comincia da zero».
E come si parte?
«Il primo consiglio è un orologio gioiello: ti accompagna sempre ed è utile. Poi un ciondolo col diamante. Il solitario meglio farselo regalare...».
E poi?
«Orecchini, e quello che chiamiamo l’anello della mano destra, che si compra per gratificazione personale. Per ultime le spille: bellissime, ma non sempre facili da portare».
E le pietre?
«Primo il diamante, che è come il tailleur nero: uno, nel guardaroba, devi averlo».
Per il film «Angeli e demoni» avete «vestito» la protagonista ma, soprattutto, Papa e cardinali. Che cosa avete creato?
«Abbiamo realizzato delle croci molto grandi, fino a 20 centimetri, ispirate a gioielli storici.

Poi ne è nata una collezione maschile, dalle dimensioni più ridotte».
C’è una star che le piacerebbe avere fra i vostri volti?
«Nicole Kidman: la adoro, è bravissima. E poi Scarlett Johansson, per la sua femminilità particolare».

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