L'accordo della paura: Alfano e Casini alleati

Per superare la soglia del 4 per cento trattative anche con gli ex montiani

L'accordo della paura: Alfano e Casini alleati

Roma - Altro che 90, per il Nuovo centrodestra la paura fa 4. Il numero della soglia di sbarramento sotto la quale un partito politico è condannato all'irrilevanza. L'alleanza annunciata ieri da Angelino Alfano con un altro partito-briciola, l'Udc dell'eterno Pier Ferdinando Casini, certifica che l'Ncd, partito nato mesi fa con sogni di gloria elettorali, ormai vive con l'incubo del flop. E allora tutti insieme elettoralmente, sperando che due debolezze facciano una mezza forza. «Ncd-Udc? Centro, centrino, centristi, ma sicuramente non centrali. Già visto con Monti», ironizza Daniela Santanchè, di Forza Italia. L'alleanza di centro-centrodestra in realtà dovrebbe essere solo l'inizio, almeno nelle intenzione dei suoi ideatori. Ai due nomi in cartellone, che dovrebbero dividersi il simbolo elettorale, potrebbe unirsi anche l'altra scheggia del mondo moderato, i Popolari per l'Italia dell'ex ministro per la Difesa Mario Mauro, con i quali però la trattativa è in alto mare. Ma la prospettiva di lungo periodo, secondo il presidente dell'Ncd Renato Schifani, è addirittura quella di un grande asse moderato che comprenda anche Forza Italia. «Sono certo che questo tentativo si concretizzerà in una nuova prospettiva politica che ridarà all'intero centrodestra la forza di sconfiggere la sinistra alle prossime elezioni», dice l'ex presidente del Senato a Prato.

Ma l'impressione di una mossa da pallottoliere resta. Da Forza Italia Deborah Bergamini fa un'analisi spietata: «Sembra che, in vista delle elezioni europee, il Nuovo centrodestra stia costruendo un progetto innovativo dalla portata rivoluzionaria: rispolverare lo scudo crociato. Ora si capisce perché, nel tanto criticato simbolo, Ncd abbia deciso di lasciare la “D” finale fuori dallo sfondo blu: già si prevedeva di levarla per trasformare il partito in “Nuovo centro”, la posizione migliore per decidere, all'ultimo, da quale parte stare». «L'onorevole Bergamini - replica il portavoce nazionale di Ncd Barbara Saltamartini - è evidentemente male informata sul progetto politico che il Nuovo centrodestra di Alfano sta portando avanti. La responsabile comunicazione di Fi, che recentemente si è alleata con La Destra di Storace, forse avrebbe preferito chiudere con il suo partito un accordo con i moderati che sono nell'area di centrodestra, i quali invece hanno scelto di dialogare con noi».

Al Tg1 è lo stesso Alfano a spiegare la strategia: «Abbiamo costruito Ncd per organizzare per il futuro una grande coalizione capace di competere e vincere contro la sinistra ma è logico in questa fase aggregare chi dà una mano al riformismo del governo Renzi» Sicuro anche il presidente dei senatori Ncd Maurizio Sacconi: «L'appello di Alfano può condurre in poco tempo non solo alla lista unica dei liberalpopolari per il Parlamento europeo ma anche, soprattutto, alla

costituzione di corposi gruppi parlamentari omogenei per rendere più equilibrato il rapporto con l'area socialista nella coalizione di governo e prefigurare il futuro nuovo centrodestra italiano alternativo alla sinistra».

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