
In Italia, dove per ogni cosa fra strade e scorciatoie esistono sempre dieci vie diverse, per arrivare a Lamezia Terme, terra di Calabria e di prossime elezioni, c'è una sola tratta. E così ieri i leader di destra e di sinistra, tutti in missione per la nuova campagna elettorale, si sono trovati sull'unico volo disponibile. Da cui l'espressione politica «Siamo tutti sulla stessa barca».
Chi c'era? Meloni e Tajani. La Schlein. E Bonelli e Fratoianni, i Franco&Ciccio della sinistra italiana.
La premier viaggiava in Business, prima fila, a destra (e Tajani dietro); e Bonelli e Fratoianni, che a certi privilegi ci tengono, anche. Elly Schlein, dopo la triste sconfitta nelle Marche, e col posto di Segretaria a rischio, per risparmiare era in Economy.
Pista stretta e campo larghissimo, all'arrivo a Lamezia Terme i cinque si sono fermati sotto l'aereo a parlare.
Stralci di conversazioni raccolti dai cronisti. «Gaza è bella ma non ci vivrei». Meloni a Tajani, riferendosi alla Schlein: «Speriamo non si dimetta. Una così non la troviamo più». La Schlein a Bonelli&Fratoianni, riferendosi all'alleanza coi 5S: «La cosa migliore di questo accordo è che ce ne poteva essere uno peggiore».
La Schlein alla sua assistente, riferendosi a Tajani: «Perché si veste sempre come un body guard»? E poi un bisbiglio tra Bonelli e Fratoianni, preoccupati di cosa potessero pensare i loro elettori se li avessero visti con la Meloni. «Angelo, qui finisce che ci accuseranno di intelligenza col nemico». «Nicola, a noi di tutto ci possono accusare tranne che di intelligenza».