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L'altra coppia sporge denuncia: «Non rinunciamo ai bimbi»Il pasticcio del Pertini arriva in Procura

Roma«Se quei due gemelli sono miei e se così fosse sarò io a crescerli». Nella drammatica vicenda dello scambio di embrioni all'ospedale Pertini di Roma entra in scena l'altra coppia che ieri ha presentato denuncia alla Procura di Roma.
I fatti sono quelli noti ma visti da un altro punto di osservazione. Quella mattina del 4 dicembre per 4 coppie si effettua il transfer in utero degli embrioni. Tre donne restano incinta e portano avanti la gravidanza. Una invece ha un aborto spontaneo. Ed è proprio quella che condivide un cognome simile alla coppia in attesa dei gemelli scambiati. Che cosa succederà adesso? La seconda coppia non intende rinunciare ai gemelli se risultassero geneticamente loro figli. Ecco perché si sono precipitati a presentare denuncia, rimarcando anche la loro indignazione per il fatto che nessuno dal Pertini aveva sentito il bisogno di avvisarli di quanto stava accadendo.
Le altre tre coppie infatti sono state contattate soltanto dopo che la vicenda è esplosa sui giornali e sono state quindi convocate per eseguire tutti gli esami necessari a stabilire a chi appartengano quegli embrioni. Per il momento tutti gli scenari sono aperti. Gli embrioni potrebbero anche essere stati scambiati con una delle altre coppie in attesa di un figlio. Forse in quel caso, se ci fosse l'accordo tra i genitori, potrebbero essere nuovamente scambiati. Scenari comunque drammatici conseguenza non soltanto del primo e inaccettabile errore ma anche di una successiva superficialità.

Appare incredibile infatti che le altre coppie non siano state avvisate subito quando l'ospedale è venuto a conoscenza dello scambio, ovvero oltre due settimane fa.

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