Interni

L'altra faccia dei "super privilegiati"

Ma va'? Anche i senatori si suicidano?

L'altra faccia dei "super privilegiati"

Ma va'? Anche i senatori si suicidano? Loro che nel famoso immaginario collettivo hanno tutto: quindicimila euro al mese per puro sbafo, i massaggi, le geishe, treni gratis per se stessi e famiglia, senza mai fare un cavolo, senza mai andare in aula, con noi che siamo il loro datore di lavoro, ed ecco che uno di loro si butta dalla finestra, povero cristo, per angosce sue. Ma che angosce dovrebbe avere un «senatore da abolire» per buttarsi dalla finestra? Sorpresa: un angoscioso suicidio rivelerebbe che un membro del Senato era un essere umano, piegato dal tormento di non avere altra via di salvezza che la finestra di un palazzo romano. Io stesso lo sono stato per sette anni e ricordo bene che cosa significasse il killeraggio contro le istituzioni repubblicane: oggi negli Stati Uniti stanno ancora dando la caccia a tutti coloro che il 6 gennaio del 2021 invasero il Parlamento di Washington a Capitol Hill con l'idea di mettere a soqquadro le istituzioni. Da noi invece da anni era partita la caccia al parlamentare che veniva servito al pubblico, cioè agli elettori, come un indubbio mascalzone, non importa di che partito fosse, un infedele impiegato che dovrebbe timbrare il cartellino ed eseguire gli ordini dei suoi capibastone. Ci avevano lavorato tutti anche perché l'Italia doveva dimostrare al mondo di essere tornata al fango dei Paesi civili dando persino, pensate, per la prima volta il voto alle donne. Quindi quella democrazia delle istituzioni che era nata con un primo presidente monarchico come Enrico De Nicola, fu considerata per decenni un tempio sacro, anche se non mancavano scandali e scandaletti come in tutte le democrazie, ma quando nessuno osava ancora attaccare con disprezzo l'istituzione. Nemmeno i neofascisti del Msi che si conformarono alle regole pur essendo tenuti alla larga, e nessun altro dei partiti grandi e piccoli. O meglio: qualcuno ci provò: fu il fondatore dell'Uomo Qualunque, Guglielmo Giannini, che poi si fece anche partito che aveva come simbolo un cittadino inerme schiacciato sotto la pressa dello Stato. Poi arrivò l'operazione giudiziaria Clean Hands, ovvero Mani Pulite con cui fu simulata una rivoluzione: tutti i partiti sotto inchiesta con molti suicidi di innocenti seguita da una sollevazione di magistrati che a telecamere accese dichiararono di voler riempire il vuoto della politica. L'entrata in scena di Berlusconi con un colpo di genio ed uno di prestigio che rovesciò le previsioni che dovevano sostituire con la classe dirigente comunista quella dei vecchi partiti, scatenò la seconda guerra fredda italiana mai chiusa. Tant'è vero che la morte di un pover'uomo che non ce l'ha fatta e benché senatore si è dato la morte, è una notizia, perché mai? Perché fa notizia? Soltanto perché essendo un senatore non è considerato più un cittadino di pieno, ma un übermensch, un sotto uomo infetto.

Noi chiniamo con pena la testa davanti alla tragedia di quest'uomo che si è tolto la vita ma al tempo stesso ci sentiamo costretti per rispetto dei lettori - a spiegare che un tale dramma può accadere persino a un Senatore.

Commenti