L'appello della Meloni ai giovani: "Ci vediamo nella tempesta"

"Noi mossi dall'amore, non abbiamo paura", dice la premier ai ragazzi di Gioventù Nazionale riuniti nella kermesse Fenix a Roma

L'appello della Meloni ai giovani: "Ci vediamo nella tempesta"
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La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, interviene alla giornata di chiusura di Fenix, la festa di Gioventù nazionale in corso a Roma. "In questi tre anni abbiamo iniziato a costruire un mosaico nuovo, abbiamo posto dei tasselli, ce ne sono molti altri da inserire perché i problemi che abbiamo ereditato non sono ovviamente tutti risolti, siamo troppo seri per dire che va tutto bene, che il nostro lavoro è stato perfetto. Ci vorrà ancora tanta determinazione, tanto sacrificio, tanto impegno, tanta fatica per rompere quei meccanismi bloccati, superare le troppe rendite di posizione che tengono imbrigliata questa nazione, che le impediscono in molti campi di tracciare la rotta come potrebbe, di ritornare a stupire il mondo. E prosegue: "Io prometto che continuerò a mettercela tutta perché quella che abbiamo quella che abbiamo per le mani è un'occasione storica che non sprecheremo. Non ce lo potremmo permettere. Continueremo a tenere alto lo sguardo, a sognare in grande, a non accontentarci".

"Abbandonate i porti sicuri, ci vediamo nella tempesta"

"A voi - dice la premier rivolgendosi ai ragazzi di Gioventù nazionale - chiedo di continuare a custodire un amore per le grandi imprese e le avventure più rischiose. Sappiate distinguere ciò che è vero e profondo da quello che non lo è. Lo schermo di un cellulare non può tenervi al riparo dalla vita, dall'emozioni, da quello che deve essere affrontato guardando gli altri negli occhi. L'anonimato di un account fake non vi rende più liberi, vi rende più vigliacchi. L'orologio che avete al polso, l'auto che guidate, il trucco che mettete in faccia, la marca dei jeans non stabiliscono il vostro valore se non siete in vendita. Tutto quello che brilla è una distrazione o una trappola salvo il sole, perché il sole illumina e vi consente di vedere le cose per come sono, ma anche perché per vederlo dovete rivolgere lo sguardo verso l'alto. Ed è in alto che dovete guardare e tendere se volete fare qualcosa di grande di voi e della vostra vita. Non adagiatevi, non accontentatevi, non commiseratevi. Mettetevi sempre alla prova - ha aggiunto la premier -. Non siate indulgenti con voi stessi neanche quando lo sono gli altri. Perché, come scriveva Mark Twain, tra 20 anni non sarete delusi da quello che avete fatto ma da quello che non avrete fatto". E l'esortazione della premier va dritta al cuore dei giovani: "Allora levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri, catturare il vento nelle vostre vere, esplorate, sognate, scoprite. Buon vento ragazzi, ci vediamo nella tempesta".

"Non avevamo paura ai tempi delle Br e non ne abbiamo ora"

"Non abbiamo avuto paura ai tempi in cui potevi essere ammazzato a colpi di chiave inglese per aver scritto un tema sulle Brigate rosse e non abbiamo paura oggi", assicura la presidente del Consiglio. "Non abbiamo paura oggi. Non avremo paura domani perché tutto questo ci ha sempre e solo reso più consapevoli e più coraggiosi". Per Giorgia Meloni "essere coraggiosi in questo tempo è sempre più significa prima di tutto non avere paura di dire la verità, chiamare le cose con il loro nome, con chiarezza, senza giri di parole. Ed è quello che stiamo tentando di fare".

"Reddito cittadinanza, giusto abolirlo"

"Abbiamo avuto il coraggio di spezzare quella distruttiva spirale assistenzialista con la quale lo Stato di fatto diceva ai suoi giovani 'non ho bisogno di te, non ho bisogno della tua energia, non ho bisogno del tuo talento, resta tranquillamente a casa ad aspettare la paghetta di Stato. Noi pensiamo che il compito dello Stato sia tutt'alto, che è uno Stato giusto debba saper dire alle migliori energie delle quali dispone 'io credo in te, ho bisogno della tua energia, del tuo talento. Ho bisogno che tu ti metta in gioco e dimostri il tuo valore. I numeri dicono che era la strada giusta. In mille giorni sono stati creati oltre un milione di posti di lavoro, la maggior parte dei quali a tempo indeterminato, diminuisce la precarietà, il tasso di disoccupazione giovanile è sceso ai minimi storici - ha ricordato la premier -. Abolire il reddito di cittadinanza, investire le risorse nelle politiche attive del lavoro era certamente la scelta più coraggiosa ma era anche la scelta giusta".

"Usa, Kirk fermato perché smontava il mainstream"

"La morte di Charlie Kirk ha creato tanta indignazione in tutto il mondo e fa tanto riflettere", ricorda la premier. "Voi conoscete la sua storia, andava nelle università per affrontare i dibattiti con chiunque volesse farlo. Il titolo delle sue iniziative era 'Prove me wrong', cioè dimostrami che ho torto. Chiunque, chiunque poteva prendere il microfono e dibattere con lui di qualsiasi tema. Rispondeva a tutti, era efficacissimo, perché era convinto delle sue tesi, sapeva argomentarle, però non smetteva mai di sorridere. Perché faceva così paura? - si chiede Meloni -. La risposta l'hanno data quelli che hanno festeggiato la sua morte. Ho visto gente che ha fatto stampare delle magliette con la foto di Kirk, il sangue che sgorga dal collo e la scritta 'vinci questo dibattito'.

Faceva paura perché era bravo a dimostrare quanto fossero irragionevoli alcune tesi che vogliono imporci a forza, era pericoloso perché smontava la narrazione del mainstream con la logica, perché dava voce a quella maggioranza di persone che la pensa esattamente come lui e che ha dovuto finire per sentirsi sbagliata. Andava fermato perché era libero, coraggioso e capace, e le persone così fanno paura a chi pensa di poter imporre a forza le sue convinzioni".

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