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Lavitola, nuove accuse: "Presunte tangenti a politici panamensi"

L'ex direttore dell'Avanti torna in Italia e si fa arrestare. Nuove accuse contro di lui. Dieci arresti, chiesti i domiciliari per il parlamentare Pdl Diego De Gregorio

Lavitola, nuove accuse: "Presunte tangenti a politici panamensi"

Valter Lavitola ritorna in Italia per costituirsi. E finisce in manette. L'ex direttore dell'Avanti, latitante in Sudamerica dal 14 ottobre scorso, è atterrato alle 6.40 all'aeroporto romano di Fiumicino. Sbarcato da un aereo proveniente da Buenos Aires, è stato fermato poco dalle forze dalla polizia di frontiera.

Lavitola è coinvolto in tre indagini. È indagato per la vicenda delle escort portate nelle residenze dell'ex premier. È coinvolto nell'inchiesta napoletana sulla P4, per i fondi destinati all'Avanti e per gli appalti di Finmeccanica. Inoltre è accusato d'estorsione nei confronti dell'ex premier Silvio Berlusconi, insieme alla moglie e all'imprenditore Gianpaolo Tarantini. Dopo alcune formalità di rito è stato trasferito al carcere di Poggioreale a Napoli.

La nuova accusa: corruzione internazionale

Su richiesta della Procura di Napoli è stata emessa una nuova ordinanza di custodia nei confronti dell'ex direttore dell'Avanti. Tra le accuse c'è quella di corruzione internazionale per presunte tangenti a politici panamensi per la realizzazione di carceri, un appalto stimato in 176 milioni di euro. 

Dalle fonti di prova acquisite dai pm di Napoli Woodcock e Piscitelli emerge "il coinvolgimento, oltre del Lavitola nel ruolo di intermediario, del presidente di Panama Martinelli e di uomini del suo governo nel mercimonio". Al presidente Martinelli Lavitola, come "mediatore accreditato", avrebbe promesso anche un elicottero da otto milioni di euro. Una piccola parte del totale di beni promessi, stimato in 28 milioni di euro. Corrisposte effettivamente due somme: di 530mila e 140mila dollari.

I rapporti tra Lavitola e il governo panamense sono stati ricostruiti dai magistrati di Napoli grazie a "filmati pubblicati su internet", in particolare tre video relativi alla missione del governo italiano a Panama per firmare accordi economici. Lavitola partecipò agli incontri ufficiali. L'ex direttore dell'Avanti avrebbe anche pagato le vacanze in Sardegna di Martinelli, spendendo un totale di 36mila euro.

Nella documentazione sequestrata dai pm un pc nel quale è stata trovata una cartella denominata "Governo Martinelli", con un certo numero di email scambiate tra Lavitola e il presidente della Repubblica di Panama o altri membri del governo locale. La maggior parte sono in lingua spagnola.

Ingenti somme incassate come contributi per l'editoria da Avanti sarebbero state tolte dalla casa editrice e destinate a persone "domiciliate all'estero". Gli illeciti contestati riguarderebbero tanto contributi erogati alla International Press incassati con documentazione provante spese mai sostenute tanto incamerati come spese sostenute per lo strillonaggio.

I reati che vengono contestati relativamente a questo filone vanno dall'associazione per delinquere alla emissione e utilizzo di false fatture, fino bancarotta fraudolenta e truffa. La somma erogata per l'Avanti nel complesso è di oltre 23 milioni di euro, dal 1997 in poi. 

Tra le somme finite in mano a Lavitola e sulle quali si stanno effettuando accertamenti anche 500mila euro "ricevuti da Forza Italia". In corso controlli anche su 1.628.800 euro ricevuti dalla società Sorem. Il gip di Napoli ha disposto il sequestro preventivo dei beni aziendali del consorzio Svemark. Lavitola avrebbe cercato di ottenere appalti per la costruzione dei carceri a Panama per loro conto.

La sorella: "Voleva 5 milioni da Berlusconi"

Maria Lavitola, sorella di Valter, presentatasi ai pm spontaneamente, ha dichiarato che la moglie dell'ex direttore dell'Avanti avrebbe svuotato le cassette di sicurezze di una banca romana dopo aver ricevuto un'imbeccata su una perquisizione imminente. La donna, sentita il 17 febbraio scorso, ha sottolineato di aver paura del fratello, "molto manesco" e che l'avrebbe picchiata. Lavitola avrebbe detto alla sorella di avere un contatto in Tribunale che lo informava in anticipo sulle mosse. Secondo Maria Lavitola, il fratello avrebbe anche avuto intenzione di chiedere 5 milioni di euro a Berlusconi.

Se non li avesse ottenuto avrebbe detto "tutto quello che sapeva" sull'ex premier.

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