Il piano sul lavoro giovanile e i "cervelli in fuga": "Più soldi agli under 35 già nel 2025"

Presentata oggi la proposta di legge della Lega sull'occupazione giovanile, alla presenza di Matteo Salvini

Il piano sul lavoro giovanile e i "cervelli in fuga": "Più soldi agli under 35 già nel 2025"
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"Entro il 2025, quindi entro l'anno, diventerà realtà la nostra proposta di legge sull'occupazione giovanile, alcune centinaia di milioni di euro in più finiranno nelle buste paga dei giovani a partire dall'anno 2025". Lo ha assicurato Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, al termine della conferenza stampa di presentazione della proposta di legge a prima firma di Toccalini sul tema del lavoro giovanile e dei 'cervelli in fuga'.

Una proposta che, come spiega il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari presente alla conferenza così come il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, prevede una flat tax al 5% per 5 anni per gli under 35 che rientrano in Italia con contratto a tempo indeterminato e deduzioni fiscali per le aziende. Il leghista ricorda: "Oggi abbiamo il più alto tasso di occupazione della scuola repubblicana", e spiega che già grazie alla Lega "ci sono stati numerosi interventi per contrastare i contratti a tempo determinato". Molinari poi aggiunge: "Noi abbiamo sempre considerato una priorità la difesa del lavoro a tempo indeterminato, ora anche ricorrendo alla flat tax che abbiamo introdotto, vogliamo riportare i cervelli in Italia e dara garanzie ai giovani, per un contratto a tempo indeterminato".

"Questa proposta di legge cerca di dare risposte a tre problemi: riportare i giovani in Italia, stimolare l'occupazione dei giovani e incentivare i contratti a tempo indeterminato", chiosa Molinari. Toccalini, invece, spiega come la proposta nasca anche "dalle esperienze di tanti di noi, che hanno fatto stage, corsi di formazione e hanno avuti contratti che non ti danno stabilità". "Le banche quando vedono alcuni contratti non ti danno un euro in prestito", ribadisce Toccalini. Il vicesegretario Durigon ricorda il taglio del cuneo fiscale da 10 miliardi e sottolinea: "Abbiamo idee importanti sul salario minimo, oggi i bassi salari spingono i giovani a fuggire -lamenta- . Quindi interveniamo con la flat tax, che inseriamo nei contratti a tempo indeterminato, che porta di fatto all'aumento del netto per i lavoratori". Durigon, infine, osserva: "Introduciamo il modello spagnolo, che va bene nella fase iniziale di un contratto -aggiunge- per i giovani, dando un contratto a tempo indeterminato. Prevediamo anche incentivi sugli affitti" con misure che riguardano "200mila giovani a fronte di costi accessibili, di circa 700milioni".

Salvini, poi, è intervenuto anche su altre questioni economiche e non solo. "Il Mes? Dal 2104 abbiamo messo in un cassetto 14 miliardi, non ha funzionato, non si tratta di essere sovranisti o no, ma non vogliamo fare la fine della Grecia. Non è che diciamo che ci vogliamo riprendere i soldi perché è antipatica o simpatica la Von der Leyen", sentenzia il vicepremier che, poi, porge i suoi complimenti a Giancarlo Giorgetti "perché nonostante la Lega al governo, nonostante il vicepremier Salvini, e un ministro della Lega all'Economia, lo spread è tornato ai minimi storici". E ancora: "Serietà, coerenza, costanza pagano. Non ci si può dire che 'non è il momento di osare perché i mercati...'. È il momento di mettere carne al fuoco e soldi in tasca alla gente". Per quanto riguarda la politica estera, invece, Salvini ha commentato:"Su europeismo e antieuropeismo: faccio parte di un governo che è protagonista in Europa e nel mondo a livello diplomatico, molto più dell'agitato Macron, per intenderci". Nessun problema, dunque, con gli alleati di governo: “Mi trovo benissimo al governo al fianco di Meloni e Tajani”, ha detto Salvini. Infine, un accenno ai referendum:"Non condivido il contenuto di nessuno quesiti referendari. Quello più pericoloso è quello che estenderebbe la cittadinanza a centinaia di migliaia di persone in maniera indiscriminata, con l'Italia che è il primo Paese europeo per concessioni di cittadinanze ogni anno".

Questo, secondo Salvini, "significherebbe complicare la vita: da pragmatico, visto che ritengo sarebbe un danno per l'Italia l'approvazione di questa norma, il modo migliore perché non venga applicata questa norma è che non si raggiunga il quorum".

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