La Lega si riavvicina a Berlusconi. Il Cav: basta polizia fiscaleMONTI FA LA LISTA MERKEL

Raccontano che in quella notte dello stadio Azteca, in un lontano 1970, il professor Mario Monti sia stato l'unico italiano a non esultare al gol di Rivera. Naturalmente questa storia inedita di Italia-Germania 4 a 3 è solo una battuta, una provocazione, una delle tante che circolano sui social network. La satira però fotografa bene l'immagine di un premier tifoso tedesco e fa capire come gli italiani cominciano a vedere l'avventura elettorale di Monti. E non si può negare che in questa storia ci sia anche un fondo di verità. Monti non ha mai nascosto la passione per la cultura teutonica. Fu lui a dire, da poco arrivato a Palazzo Chigi, che sperava di vedere gli italiani un po' più simili ai tedeschi. Rigorosi, austeri, con il loden insomma. Quasi che il suo governo non avesse solo il compito di ridurre il debito pubblico a colpi di tasse, ma si prefiggesse anche una missione educativa: cambiare il carattere nazionale. Ora Monti sta dettando anche le condizioni ai partiti che vogliono utilizzare il suo nome. Sono queste. Vietato fare campagna elettorale contro la Germania, l'Europa e l'euro. Il messaggio è chiarissimo. Se Monti scende in campo la coalizione che lo appoggerà sarà in pratica una sorta di partito tedesco o come già suggerisce qualcuno una Lista Merkel o se volete Forza Germania.
La lista Merkel come bandiera, la Germania nel cuore e l'indicazione agli italiani che se gli italiani vogliono stare ancora in Europa devono allearsi con la Germania. Ora non pensate male. Non siamo nel 1940. Ma a quanto pare le simpatie dei governi europei per l'attuale premier nascondono non solo il sacrificio economico ma anche un cambio di rotta culturale. L'Europa ci chiede una metamorfosi. Poi certo qualcuno dovrà spiegare ai tedeschi cosa pensare quando si guardano allo specchio e vedono riflessa l'immagine di Fini e Casini. Magari neppure loro saranno così contenti di questa Europa in fotocopia.
La battaglia più difficile per Monti sarà comunque il confronto con il voto. Il suo ascendente sugli elettori italiani in questo periodo è tutt'altro che forte. Le ferite dell'Imu sono fresche e dolorose. L'idea di un candidato premier che vuole tornare a Palazzo Chigi con la maschera della Merkel sul volto fa paura. Oltretutto questa Europa alla tedesca è una preoccupazione diffusa in tutte le province e le regioni del continente, casa per casa. Lo conferma un sondaggio del Financial Times per cui le popolazioni di tutta Europa bocciano senza esitazioni il peso eccessivo di Berlino sull'Unione. E sono proprio gli italiani quelli in cui la preoccupazione è cresciuta di più rispetto al passato.

Nessuno qui ha voglia di essere rieducato, fosse solo per il gusto di battere come sempre la Germania ai mondiali e salvarsi dall'odiata tassa sulla casa. Una cosa comunque è certa: a febbraio non saranno in molti a cantare Monti über alles.

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