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L'energia pulita sporca le vigne del Primitivo

Rivolta a Manduria dove si produce uno dei vini più nobili d'Italia: gli impianti lo metterebbero a rischio

L'energia pulita sporca le vigne del Primitivo

Taranto - Sarà pure energia pulita, ma la verità è che adesso la cosiddetta green economy comincia a fare paura. E finisce al centro di aspre polemiche. Almeno questo è quanto sta accadendo in Puglia, dove lo spettro di una possibile invasione di pale eoliche aleggia con insistenza nel fazzoletto di terra tra Manduria e San Pietro in Bevagna, provincia di Taranto e soprattutto capitale incontrastata del vino Primitivo. E non è cosa da poco, perché si tratta di una delle eccellenze enologiche italiane, un vitigno nobile le cui origini si perdono nel tempo. Insomma, in ballo c'è non solo uno dei fiori all'occhiello di un'area decisamente effervescente nel settore e da tempo in grande ascesa, ma anche un buon pezzo di storia.

E così la notizia di altre tre richieste di valutazione di impatto ambientale presentata alla Regione per altrettanti parchi eolici che dovrebbero sorgere nella zona ha innescato un putiferio: ai proclami degli ambientalisti si mescolano le dichiarazioni dei politici e anche gli appelli dei produttori di vino. I quali sono tutt'altro che tranquilli: si sentono evidentemente minacciati e temono per le proprie produzioni, un marchio di qualità che ormai si è imposto nel mondo.

Il punto è che nell'ultimo progetto sono previste 63 torri alte cento metri. Complessivamente, invece, nel solo territorio di Manduria, là dove il Primitivo è un marchio di qualità internazionale, sono stati presentati piani per produrre energia eolica che ammontano a 373 megawatt. Il tutto attraverso l'installazione di ben duecento torri.
Sulla vicenda è intervenuto il capogruppo del Pdl alla Regione Puglia, Rocco Palese. Che lancia l'allarme senza mezzi termini. «Chiediamo al governo regionale – sostiene - di fermarsi, riflettere e valutare con estrema attenzione i progetti, la documentazione, le certificazioni presentate dalle aziende che vogliono investire in questo campo, di tenere nella dovuta considerazione le osservazioni provenienti dai sindaci dei territori interessati agli insediamenti, di fermare insomma una corsa alle energie alternative che vede la nostra regione ai primi posti in Italia per presenza di impianti ma che ad oggi ancora non ha prodotto, secondo gli esperti, vantaggi dal punto di vista ambientale e della riduzione di energia da fonti tradizionali e più inquinanti».

L'appello pare abbia sortito effetto. Al punto che l'assessore regionale all'Ambiente, Lorenzo Nicastro, non ha esitato a definire «fantascientifico» un eventuale mega parco eolico a Manduria.

In ogni caso, i produttori di vino preferiscono non abbassare la guardia. Al contrario, nel settore è già scattata la mobilitazione.

«Diciamo no – dichiara Angelo Maci, presidente di Cantina Due Palme e del Consorzio del Salice Salentino – alla proposta di installazione di un parco eolico di ben 63 torri nel cuore di Manduria»; e poi ancora: «L'impianto paesaggistico – prosegue - quello storico, archeologico e architettonico, devono essere rispettati, come deve essere rispettata la tradizione di una terra che nel primitivo ha la sua massima espressione culturale, turistica ed economica».

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