L'esempio francese: ridotto il costo della benzina

Il governo di Parigi s'accolla 300 milioni per far risparmiare i consumatori

Milano - In fondo, è solo una questione di liquidi. C'è l'Italia che s'inventa la tassa sulle bevande colpevoli di troppe bollicine, e c'è la Francia (nel tondo il presidente Hollande) che riduce il prezzo della benzina di sei centesimi al litro con una manovra fifty-fifty tra Stato e petrolieri (3 cent a carico pro capite) della durata di tre mesi. Parigi s'accolla una spesa di 300 milioni di euro per proteggere i «liquidi», intesi come soldi, dei consumatori che risparmieranno 1,5 euro per un pieno di 25 litri.
Troppo poco? Meglio che niente. Soprattutto, meglio dei continui rincari che stanno prosciugando le tasche degli automobilisti italiani, con la verde che in alcuni impianti viaggia ormai a 2,019 euro al litro. Un salasso continuo, l'appuntamento con il distributore, capace di erodere il potere d'acquisto delle famiglie. Il ministero dello Sviluppo economico e quello dei Trasporti sono al lavoro, insieme agli autotrasportatori, «per interventi mirati a calmierare il caro carburante», rende noto la Cna-Fita. Staremo a vedere. Gli ultimi vent'anni sono intanto stati un incubo, con la spesa per il mantenimento dell'amata quattroruote più che raddoppiata, arrivando nel 2010 a 103,7 miliardi sulla base dei calcoli del ministero delle Infrastrutture. Colpa, manco a dirlo, dei carburanti: hanno bruciato quasi la metà della spesa complessiva e il loro costo è aumentato del 170%.
Mettiamoci pure il concorso di qualche crisi petrolifera, ma il surriscaldamento di benzina e diesel è in buona parte colpa del peso del fisco: dall'Iva alle accise, fino alle addizionali di varia natura. Il prezzo della benzina come bancomat dello Stato, il prezzo della benzina al servizio della ricostruzione dopo alluvioni, frane e terremoti. L'ultima ondata di rincari è così accolta da un coro di proteste. Alzano la voce settori come l'agricoltura, sentendosi minacciati dal lievitare dei prezzi. La Cia-Confederazione italiana agricoltori ha fatto qualche confronto per far capire il livello di allarme. Tipo: un litro di benzina costa quasi quanto tre pacchi di pasta (0,70 euro), due volte il prezzo medio al consumo di un litro di latte Uht (80 centesimi) e l'equivalente di dieci uova (1,25 euro la confezione da sei). E la Confagri parla di una maggior spesa di 300 milioni nell'ultimo anno dovuta solo al gasolio agricolo.
Il Codacons, che invita gli automobilisti «ad aderire allo sciopero della spesa indetto per il 19 settembre», stima invece in oltre 4mila euro il costo annuo per il mantenimento dell'auto, di cui gli esborsi principali riguardano i 1.728 per il carburante, i 715 per l'Rc auto, i 491 euro per le riparazioni, tra meccanici e carrozzieri, i 222 euro tra pedaggi e posteggi, i 265 euro per il bollo auto e i 235 per le multe.

Ecco perché Federconsumatori e Adusbef invitano il governo a seguire l'esempio francese, allo scopo di realizzare almeno un risparmio annuo di 72 euro per costi diretti e di 59 euro per quelli indiretti, pari ad un totale di 131 euro. «In questo modo - rilevano i consumatori - si attenuerebbe parzialmente l'incredibile esborso, in termini annui, che emerge dal confronto rispetto ad agosto 2011, attualmente pari a 768 euro».

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