MilanoLa «mora» e la «rossa» si danno il cambio nell'aula al terzo piano del palazzo di giustizia di Milano. Due delle cinque ragazze dell'«harem di Berlusconi», come venne titolato il servizio fotografico pubblicato nell'aprile del 2007 dal settimanale Oggi. Chiamate a testimoniare nel processo a carico dell'ex direttore Pino Belleri, Barbara Pedrotti (speaker di manifestazioni sportive), e Angela Sozio (ex concorrente del Grande Fratello) partono in contropiede. Ai giudici, Pedrotti fa presente di aver presentato un atto di citazione civile per chiedere i danni al giornalista, a causa di quelle foto che - spiega - «mi hanno rovinato la vita». La rossa Sozio, invece, va oltre. E ancora prima di declinare le proprie generalità, spiega di voler presentare una denuncia penale a carico di Belleri, perché «sono stata convocata qui come teste e non come vittima quale sono».
«La mia immagine - dice l'ex gieffina entrata nell'agone politico e ora militante del movimento «Noi Sud» - così come compare nelle foto è l'oggetto del reato di ricettazione e per tale motivo assumo la qualità di persona offesa». Uno slancio stoppato dal giudice Maria Teresa Guadagnino, che la invita a rendere la testimonianza prima di intraprendere altri iniziative. Lamentano, le due ragazze, di essere state «marchiate» a causa di quel servizio fotografico. «Mi viene la pelle d'oca al solo pensiero - racconta Pedrotti - Io sono nata in un paesino, e ancora oggi mi ritrovo a manifestazioni con persone che mi gridano contro, mi danno della poco di buono, per aver accettato un invito a trascorrere due giorni in Sardegna, dove ho potuto parlare con una persona che tutte le ragazze a 20 anni sognano. È una cosa che mi ha rovinato la vita». Anche nel ricordo della Sozio, quelle foto raccontano una storia diversa dalle realtà. Macché «harem», assicura. «Non era la prima volta che incontravo l'onorevole Berlusconi, era già successo altre volte in Puglia, sono stata invitata vista la mia militanza, mi disse se volevo andare a Villa Certosa per parlare di un progetto sul coinvolgimento di giovani nel partito». Insomma, un meeting politico.
Ricordo simile anche per Paolo Bonaiuti, parlamentare del Pdl e portavoce del Cavaliere, secondo cui a Villa Certosa «c'era il solito viavai di un giorno di festa, con giovani e simpatizzanti del partito». Gli scatti? «Solo immagini scherzose, con Berlusconi che mostrava il parco della villa».
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