MilanoMa Albertini la regala o no questa Ferrari a Maroni? Scemata la tensione della campagna elettorale, la domanda riacquista il suo allegro perché. L'ex sindaco di Milano, candidato presidente della Regione Lombardia, aveva promesso una rossa di Maranello a Roberto Maroni nel caso, secondo lui impossibile, che fosse mai riuscito a scalare Palazzo Lombardia. «Naturalmente la cosa deve essere reciproca...» la sfida di Gabriele Albertini, convinto di trionfare.
Rien ne va plus. Adesso è arrivata l'ora di tirare le somme. Maroni ha stravinto, portando a casa anche il bonus maggioranza più alto previsto dalla legge regionale e moltiplicando così i consiglieri di Pdl e Lega. Il «montino» Albertini non è riuscito nemmeno a entrare al Pirellone e ha tenuto lontane dall'aula anche le liste che avevano scommesso su di lui: la sua lista civica e l'Udc lombarda, ridotta a percentuali prossime allo zero.
E veniamo alla Ferrari. Albertini era sceso nei dettagli, promettendo una «458», valore di mercato 198.000 euro appena uscita dalla fabbrica, da 150.000 in su l'usato sicuro. A un certo punto, in un momento di spavalderia elettorale e con un lampante intento di educazione civica, era arrivato a mettere in palio addirittura due supersportive di Maranello, «una rossa e una con le fiancate bianche rosse e verdi». A buon intenditor poche parole.
I numeri dicono 42,8% a 4,12%. Una sconfitta secca, che più non si può. E Maroni batte casa. «Sì, dovrà pagare la scommessa. Va bene anche un modellino» ridacchiava durante la conferenza stampa della vittoria. E raccontano componenti del coro che nell'attesa dei risultati, chiuso nel suo ufficio di via Bellerio con i big della Lega, cantava con i suoi: «Albertini, paga la Ferrari». Ieri mattina, a riprova che ogni promessa è un debito, La Padania pubblicava un simpatico fotomontaggio: Maroni a bordo della fiammante supercar Ferrari e Albertini, vestito di nero in segno di lutto, alla pompa di benzina a riempire il serbatoio del neogovernatore.
Lo sconfitto è un appassionato di auto, entusiasta delle sportive, tanto da essersi presentato alla prima seduta da europarlamentare dopo aver lanciato una Porsche a 280 l'ora per raggiungere Strasburgo. E possiede preziosi modellini di supersportive.
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