
L'audizione sullo stato di diritto in Italia da parte del Gruppo di monitoraggio sulla democrazia del Parlamento europeo ha visto uno "sbilanciamento a sinistra piuttosto evidente e visibile nell'elenco dei relatori invitati". A dirlo è Nicola Procaccini, copresidente di Ecr ed eurodeputato di FdI, intervenendo nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Strasburgo parallelamente alla commissione Libe e alla quale hanno preso parte i tre grandi esclusi: Tommaso Cerno, direttore del quotidiano Il Tempo, Manuela Biancospino, fondatrice dell'associazione Giornaliste Italiane e Jacopo Coghe dell'associazione Pro Vita & Famiglia.
"L'audizione poteva essere un'occasione per ascoltare punti di vista diversi ma non è stato possibile, speriamo che in futuro possa esserci più pluralismo", ha aggiunto Procaccini ha commentato anche gli interventi del direttore di Fanpage Francesco Cancellato e del conduttore di Report Sigfrido Ranucci di Report alla Libe. Il primo "ha insistito sul suo essere vittima di un'attività di spionaggio", mentre "Ranucci ha affermato che si tratta del momento più basso in 35 anni per la libertà di stampa in Italia", ha raccontato Procaccini che, poi, ha messo in evidenza: "Nell'indice della libertà di stampa ci sono nove posizioni in vantaggio del Governo Meloni su quello Draghi". Tommaso Cerno, invece, ha esordito: "In Italia parlano sempre di fascismo, io guardandomi in giro non lo vedevo. Oggi ho capito: ce l'avevano in casa. Al Nazareno, nelle sedi delle sinistre, nei programmi a sinistra della Rai". E ha aggiunto:"Se libertà di pensiero è dire quello che dicono Elly Schlein o Nicola Fratoianni, non è libertà di pensiero", chiedendo poi a coloro "che si riempiono la bocca con il manifesto di Ventotene, la Costituzione e la repubblica" di "non usare" un'immagine distorta dell'Italia "per il loro disegno di occupazione dello spazio politico del nostro Paese". Jacopo Coghe, infine, ha dichiarato: "Anche noi siamo allibiti, rammaricati e indignati per questa esclusione che è di chiaro stampo politico. Quanto accaduto non ci stupisce e tantomeno ci stupisce che sia collegato ai temi cari al movimrnto Lgbt, un movimento del tutto allergico a qualsiasi narrazione che non sia quella certificata col bollino arcobaleno".
Numerosi i messaggi di solidarietà che sono arrivati agli esclusi dalla Commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni del Parlamento Europeo dal mondo della politica e del giornalismo. "Il fatto che il direttore Tommaso Cerno, che peraltro ha un curriculum, sia di idee sia suo personale, che manifesta e incarna la libertà di pensiero, sia stato escluso da questo incontro, dà il senso non solo dell'inutilità di questi incontri ma del loro atteggiamento liberticida", osserva il vicedirettore de ilGiornale Nicola Porro, parlando con l'Adnkronos. Che poi aggiunge: "È incredibile che per comprendere la libertà di stampa in Italia si convochino a Bruxelles i due più favolosi oppositori di questo governo. È come se chiedessero ad un oste di parlare della qualità del suo vino". Anche Daniele Capezzone, direttore editoriale del quotidiano Libero, ha espresso la solidarietà a Cerno e ha sottolineato: "Ma la cosa non mi sorprende, purtroppo. Ogni volta che in sede europea si parla di libertà di informazione, lo si fa sempre indossando lenti di sinistra. Altro non è gradito, altri punti di vista non sono contemplati".
La senatrice meloniana Cinzia Pellegrino, membro della Commissione Politiche per l'Unione Europea del Senato, attacca la Commissione Libertà Civili, Giustizia e Affari Interni del Parlamento Europeo che "ha messo in atto una gravissima censura" e osserva: "E menomale che la Commissione si dovrebbe occupare del monitoraggio dello Stato di diritto! Rifiutare le loro audizioni non è forse una rappresentazione plastica di come non si tutela la libertà di espressione e di informazione?". Secondo Pellegrino "l'Europa ha scritto una pagina buia, dimostrando come anche a Bruxelles ci sia la volontà di dare spazio solo al pensiero di pennivendoli perfettamente allineati a sinistra. Questo schiaffo alla democrazia non può passare inosservato. Per Fratelli d'Italia la libertà va sempre difesa e tutelata e deve rimanere una priorità irrinunciabile, perché soltanto attraverso un confronto aperto e trasparente è possibile costruire una società più giusta e consapevole". Mariastella Gelmini, capodelegazione Noi Moderati al Senato, in una nota, ha definito l'esclusione di Cerno "del tutto incomprensibile" visto e considerato che si tratta di "un giornalista libero che si è impegnato per anni su diritti civili, tutela delle minoranze, temi etici: non è pensabile che un'istituzione europea possa escludere voci autorevoli solo perché fuori dal coro conformista di una certa sinistra". Gelmini, poi, ha aggiunto: "La stampa in Italia per qualcuno è libera solo se attacca il governo: a questo in Italia siamo abituati, ma è inaccettabile che il Parlamento europeo faccia propria questa impostazione in modo acritico. Trovo paradossale che chi dovrebbe garantire il pluralismo e dare voce a più soggetti possibili decida, invece, di limitare il dibattito ascoltando giornalisti e stakeholder in alcuni casi chiaramente di parte". La senatrice chiede che " La Commissione Ue faccia retromarcia e rimedi a questo clamoroso errore. E la sinistra, che non perde mai occasione per urlare alla 'deriva autoritaria', condanni con fermezza questa scelta. Un dibattito ampio e plurale - conclude - dovrebbe essere interesse di tutti. Piena solidarietà a Tommaso Cerno".
Dall'opposizione, invece, è intervenuto Francesco Bonifazi, deputato di Italia Viva, che ha evidenziato: "La libertà di espressione è la base fondante dei valori occidentali: non è con la censura che si costruiscono democrazie più forti. Spesso non la penso come Tommaso ma oggi gli mando tutto il mio sostegno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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