Dopo l'Idv le mani sui Radicali Grillo si mangia i partiti in crisi

Pannella in ginocchio dal comico genovese: "Dialoga con noi o rischi di crepare politicamente". I sostenitori del Movimento 5 Stelle gelano il corteggiamento a Di Pietro: "È solo un immobiliarista"

È scritto anche nel «codice di comportamento» per i futuri deputati e senatori grillini: «I gruppi parlamentari del Movimento 5 stelle non dovranno associarsi con altri partiti o coalizioni o gruppi se non per votazioni su punti condivisi». Correre da soli, a piedi nudi sui rottami della politica, era il principale vanto di Grillo e dei suoi sostenitori. Ma ora da movimento a partito, i 5 Stelle compiono il secondo balzo: il proselitismo delle alleanze politiche.
Il primo rospo, per i fan, è davvero indigesto. Soprattutto dopo che Di Pietro è stato spennellato di fango dall'inchiesta di Report sul suo patrimonio immobiliare. Eppure Beppe Grillo spesso si contraddice, ma non scrive niente a caso. Lanciare Antonio Di Pietro alla presidenza della Repubblica è una provocazione che ieri non ha trovato smentita di fronte alla tempesta di proteste proseguita sul suo blog (ieri davvero una rivolta contro Tonino). La vampirizzazione del malconcio Di Pietro e dei pezzi di Italia dei valori che non se ne fanno niente di Massimo Donadi come capopopolo di un partito sfaldato, è una realtà. Di Pietro, tra l'altro, ieri ha reagito come un leone sul suo blog contro il «killeraggio politico» che gli è stato indirizzato addosso. E ha iniziato la sua purificazione nel Gange della rete. Allegando una serie di visure catastali per dimostrare che i quindici fabbricati attribuiti dalla trasmissione Report ai figli non sono case, ma, eccetto un appartamento effettivo, sono «“aree urbane” dell'intero condominio cedute al Comune di Milano per “servizi pubblici”: marciapiedi, parcheggi pubblici, svincoli e giardinetti». Rivendicando anche le battaglie antiCasta, giusto per ricordare ai lettori (grillini) chi aveva iniziato a gridare per primo.
La difesa del suo onore, Tonino la deve anche «alle migliaia di militanti di Italia dei valori che hanno dato e stanno dando l'anima per il partito e che sono anche in queste ore intorno ai banchetti di raccolta delle firme per i 4 referendum contro la Casta e a favore dei diritti dei lavoratori».
Seconda novità dal fronte M5s: il silenzio (assenso?) del leader 5 Stelle davanti a un'offerta. Un corteggiamento. Proposto da un politico che nel Palazzo ci è nato, ma che non è mai stato associato, in effetti, alla Casta più integralista: Marco Pannella. Il leader radicale ieri ha teso la mano al comico genovese dal congresso del partito: «Stai attento Beppe, perché senza dialogo si va a sbattere e si rischia di crepare politicamente - ha avvertito Pannella -. Anche per questo ti chiedo di aprire un dialogo con noi».
Sono i segnali di una rete che si sta allargando. Cinque Stelle in moltiplicazione: il movimento poi partito poi forza trascinante di una inedita coalizione, unica strada possibile per allargare l'ambizione dei posti in Parlamento a quella, non più nascosta, della poltrona a Palazzo Chigi. Incamerare brandelli di Italia dei valori e Radicali al completo significherebbe far salire l'ago della bilancia dei consensi di altri 5-8 punti. Calcolando che secondo alcuni sondaggi il Movimento 5 stelle potrebbe raggiungere addirittura il 20% a livello nazionale, e che la quota indecisi rappresenta oltre il 40% degli italiani, ecco che il piano di Grillo e del suo alter ego virtuale Gianroberto Casaleggio inizia a farsi più chiaro. Nonostante almeno quattro simpatizzanti su cinque ricordassero anche ieri al leader nuotatore del M5s sul blog che Di Pietro è soltanto «un immobiliarista». Sembra essere il suo elettorato, per Grillo, l'ostacolo più grande da affrontare nel percorso verso le 5 Stelle a galassia.
«Prima di candidare Di Pietro - scriveva ieri Giuseppe Spaccapaniccia sulla vetrina online del comico - sarebbe meglio che restituisse i 100 milioni di rimborsi elettorali, che ne pensate?». L'ex pm, nel suo blog, sembra rispondere ai grillini prima ancora che ai suoi: «Ho pagato tale acquisto (la casa dei figli, ndr) con miei proventi personali, frutto del mio lavoro, dei miei risparmi e dei miei investimenti...». L'appartamento di Bergamo è stato comprato «da mia moglie a coronamento del suo lavoro trentennale». Seguiranno altre puntate di spiegazioni con nuovi mattoni catastali perché Di Pietro vuole «difendere il loro onore» (dei figli): «Non intendo arrendermi né indietreggiare».


Gli ironici sul blog di Grillo pungono ancora di più: «Beppe che facciamo imbarchiamo anche Scilipoti, Razzi e Cristiano Di Pietro, gli accademici della crusca?». Alessandro Fiderio è un «ex Idv che ha strappato la tessera. Sono simpatizzante del M5S. Se entra Di Pietro, io scendo qui...».

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