L'imbroglio di Casini

Pier Ferdinando Casini è uno che sa stare al mondo, non solo in quello politico. È in Parlamento da quasi trent'anni, ed è stato addirittura presidente della Camera, pur essendo leader di un partitino che non ha mai superato il sei per cento. Fu issato sul più alto scranno di Montecitorio grazie ai voti del centrodestra dominato da Silvio Berlusconi. Altri tempi.
Coerenza, lealtà e gratitudine sono elementi estranei alla politica: cosicché Casini oggi, nonostante alcune acrobatiche giravolte, è ancora lì a menare il torrone. Lo fa con scaltrezza e disinvoltura; gliene diamo atto. Però l'esperienza insegna che anche i più furbi, in ogni campo, prima o poi rischiano di strangolarsi con la cravatta. Ultimamente, il fondatore dell'Unione di centro ha preso troppa confidenza con i giochetti di Palazzo, e ha commesso qualche errore. Si può bluffare, ma con moderazione. Invece lui ha esagerato ed esagera.
Ha creato il Terzo polo con Gianfranco Fini e Francesco Rutelli, rimediando una cocente sconfitta. Poi si è inginocchiato davanti a Mario Monti: e vedremo se riuscirà a rialzarsi. Infine, ha annunciato il proposito di allearsi con l'ex comunista Pier Luigi Bersani e con il comunista Nichi Vendola; ma ha subito capito di essersi pericolosamente sbilanciato, e ha fatto macchina indietro precisando: occhio, prima di mettermi con quei due, aspetto l'esito delle prossime elezioni. Alle quali mi presento da solo col mio partito, col mio programma, con le mie idee. A spoglio avvenuto, salterò a sinistra.
E qui casca l'asino. Infatti, quello dell'Udc, non può che essere un programma democristiano, perché democristiani sono coloro che votano Casini, da sempre. E quando si tratterà di stringere patti con il Sel e il Pd, Pierfurby dovrà accettarne la linea politica di sinistra, rinunciando alla propria di centro. In altre parole. L'Udc raccoglierà i soliti consensi moderati e cattolici, poi li verserà nel minestrone rosso dei progressisti e dei vendoliani.

Volendo chiamare le cose col loro nome, questo è un imbroglio. Casini chiede suffragi promettendo di andare diritto, ma sa già che andrà storto.
Dura minga, non dura. Stavolta il trucco non funzionerà. La gente non può essere tanto stupida da abboccare.

di Vittorio Feltri

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