RomaA tempo, ma nella storia c'è già. Vito Claudio Crimi sarà il primo capogruppo grillino in Senato, anche se nel Movimento preferiscono parlare di portavoce e anche se la poltrona sarà occupata a rotazione, con cambio ogni tre mesi. Palermitano di Brancaccio trapiantato da una dozzina d'anni in Lombardia, 40 anni, studi in Matematica e un lavoro come assistente giudiziario alla Corte d'Appello di Brescia, dove si occupa di gestione del personale e di svariate altre mansioni, sposato e con un figlio, è uno dei pochi esponenti a Cinque Stelle ad avere un po' di notorietà. È infatti stato il primo degli eletti in Lombardia nelle «parlamentarie» del M5S e candidato presidente del Pirellone alle elezioni regionali nel 2010, quando incassò oltre 144mila voti pari al 3 per cento.
Figlio di impiegati, trascorsi da oratorio e negli scout, da cui mutua uno dei suoi motti («Considero un onore meritare fiducia»), racconta di avere incontrato «questa banda di matti», e cioè il M5S, «alcuni anni fa, in occasione del primo V-Day. Nessuno, allora, avrebbe immaginato che avremmo portato una rivoluzione in questo Paese, che avremmo dato una spallata e una scrollata in modo da scrostare questi partiti che da anni governano questo Paese curando più i propri interessi che non quelli dei cittadini».
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