
Le profezie catastrofiche sul governo di centrodestra sono state ampiamente smentite dai fatti, eppure a sinistra c'è chi rincara la dose e - nonostante la doccia fredda della realtà - continua a scagliarsi contro l'esecutivo. È il caso di Elsa Fornero, che ieri sera ha approfittato dell'intervista rilasciata a Giovanni Floris a DiMartedì su La7 per bacchettare Giorgia Meloni. Questa volta l'ex ministro del governo Monti ha criticato il presidente del Consiglio sul lavoro, fronte su cui da tempo arrivano segnali incoraggianti come dimostrano anche gli ultimi dati forniti dall'Istat.
Il tasso di occupazione è stabile al 63%. A marzo 2025 il numero di occupati supera quello di marzo 2024 dell’1,9% (+450mila unità), e allo stesso tempo aumentano i dipendenti permanenti (16 milioni 560mila). Sempre nel mese appena trascorso, l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie ha segnato un incremento del 4% rispetto a marzo 2024. A testimonianza del fatto che l'impegno del governo sul lavoro sta dando i suoi frutti, dal taglio del cuneo fiscale all'abrogazione del reddito di cittadinanza passando per gli incentivi a favore di chi assume dipendenti a tempo indeterminato.
Eppure Fornero, che con la sua riforma sulle pensioni si è attirata le furibonde polemiche specialmente degli esodati, ieri sera ha indossato i panni di professoressa e ha riservato delle ammonizioni nei confronti del presidente del Consiglio. Il conduttore Floris l'ha interpellata ed è andato dritto al punto: "Sul lavoro è promossa Giorgia Meloni?". E a questo punto l'ex ministro è andato all'attacco: "Possiamo dire che almeno è rimandata, se non proprio bocciata".
Fornero ha riconosciuto che ci sono nuovi posti di lavoro, ma ha imputato a Meloni la colpa di attribuirsene orgogliosamente il merito: "È assolutamente fuori luogo". E così ha voluto specificare che il nostro Paese "ha il più basso tasso di occupazione in Europa". Un dato che, dal suo punto di vista, dovrebbe preoccupare. Insomma, Meloni dovrebbe dire: "Forse abbiamo fatto un passettino, ma dobbiamo farne molti di più per arrivare almeno alla media europea".
Punto di vista legittimo, così come è doveroso riflettere su un dato: se siamo ultimi in Europa ora che ci sono dati positivi che lasciano respirare fiducia e ottimismo, allora in passato eravamo ancora più in basso.
E chi ci aveva portato nel profondo, prima di iniziare a risalire? Di certo la colpa non può essere attribuita al governo Meloni, visto che prima di lei la stragrande maggioranza degli esecutivi degli ultimi anni è stata capitanata dalla sinistra. Il fronte rosso sì che andrebbe bocciato, ma a questo hanno già provveduto gli italiani alle elezioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.