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Dopo l'ondata di tasse Monti pensa ai tagli Bce: accorpare province

Il Prof accelera sulla spending review per evitare di alzare l'Iva: buco da 4 miliardi di euro. Previsti tagli a prefetture, scuole, esercito e sanità. La Bce: "Accorpare le province"

Dopo l'ondata di tasse  Monti pensa ai tagli Bce: accorpare province

La quiete dopo la tempesta. Dopo la raffica di nuove tasse, i rincari sui carburanti e l'Imu, è il momento dei tagli e della riduzione della spesa. E' questa l'intenzione del governo Monti, già annunciata giorni fa ma su cui adesso l'esecutivo sta accelerando al fine di rivedere e ridurre la spesa pubblica.

Il tutto, guarda caso, per scongiurare nuovi rincari, cioè quello sull'Iva, che rischia di passare al 23%. Per far sì che questo sia possibile, l'esecutivo è a caccia di 4 miliardi.

Ecco dunque il piano per scongiurare un nuovo aggravio. Tagli e riduzione delle spesa: dalle scuole ai tribunali, passando per i ministeri e l'esercito. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda è già a lavoro. E sta preparando un rapporto denominato "Elementi per una revisione della spesa pubblica". Un rapporto che verrà presentato domani al Consiglio dei ministri.

Un rapporto che conterrà linee generali e nessuna cifra. Per evitare l'aumento dell'Iva bisongerà attendere la fine dell'anno e verificare se oltre la consolidamento del bilancio ci saranno altre risorse.

Risorse ottenute con il piano di riduzione della spesa, appunto. Un piano pronto a colpire innanzitutto il Viminale. Prefetti, questori, comandanti provinciali dei vigili del fuoco e direzioni centrali del ministero verranno ridotte: l'esecutivo vorrebbe lasciarne a casa uno su quattro. Al vaglio anche l'ipotesi di limitare le spese sugli affitti che ammontano a 30 milioni l’anno. Confermato poi l’accorpamento di una trentina di prefetture alla sede più vicina.

"Ma senza cancellare la circoscrizione amministrativa. Dove oggi c’è un prefetto e una prefettura, domani ci sarà uno sportello per i servizi al pubblico, ma dipendente dalla vicina prefettura-madre", ha precisato il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri in un'intervista a La Stampa.

Da ogni accorpamento si ricaverà un risparmio di 1 milione di euro, due milioni invece dallo snellimento della sede centrale. Nel mirino dei tagli anche i Vigili del Fuoco, gli acquisti di beni e la questione degli affitti: il Viminale infatti spende circa 30 milioni all'anno per le locazioni e si studia l'utilizzo di immobili demaniali.

Anche il ministero della Difesa, con i cinque mila presidi dell'Arma presenti sul territorio, dovrebbe essere sforbiciato. Così come si punta alla sistemazione dei 30 mila marescialli dell'Esercito cinsiderati in esubero e alla riduzione degli effettivi da 180 mila a 150 mila entro il 2024.

Giarda si è concentrato anche sul ministero della Giustizia, in particolare sull'amministrazione penitenziaria, dove si tenterà una razionalizzazione della sorveglianza. Previsti anche tagli ai giudici di pace e ai piccoli tribunali (con un recupero di 5.900 amministrativi e 950 toghe). Il Guardasigilli Severino, giorni fa, aveva individuato inoltre la criticità delle intercettazioni: ogni anno per noleggiare le apparecchiature per gli ascolti si spendono 350/450 milioni. Si potrebbero dimezzare questi costi.

Sotto la lente di ingrandimento del ministro per i Rapporti con il Parlamento c'è anche il comparto della scuola. Si pensa a ridurre un miliardo di spesa destinata a beni e servizi.

Infine, giorni fa, il ministro della Salute, Renato Balduzzi aveva fatto sapere di star lavorando sui costi standard per razionalizzare la spesa di beni e servizi: dalle garze ai cerotti, passando per le siringhe e le protesi. Insomma, il lavoro è arduo e l'obiettivo pure: recuperare i 4 miliardi di euro per scongiurare l'aumento dell'Iva non sarà un'impresa facile.

Ma che sia necessario lo ha detto anche la Bce. "Riportare al centro del dibattito l’accorpamento delle province e il capitolo concorrenza e liberalizzazioni per rilanciare la crescita".

E' questo l’auspicio della Banca centrale europea che guarda "con attenzione" alla spending review, accompagnato dall'invito ad accorpare le province, considerata "l’unica, vera misura di taglio di costi della politica".

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