L'ospedale-regalo dell'emiro a rischio per una lite di bottega

Lo sceicco del Qatar pronto a sborsare un miliardo per costruirlo a Olbia. Ma l'assessore regionale nicchia: toglierebbe un reparto alla sua Nuoro

L'ospedale-regalo dell'emiro a rischio per una lite di bottega

In termini monetari, l'assessore alla Sanità della Regione Sardegna, Luigi Arru, vale un miliardo di euro. Al momento, la sua mancata firma al progetto di un ospedale a Olbia, interamente finanziato dal Qatar, blocca un miliardo di investimenti in dieci anni. Il governo vuole l'investimento. Il presidente della Regione vuole l'investimento. Il dottor Arru (medico) non vuole firmare. Chiede approfondimenti. Ed è tutto bloccato. Con il rischio che le autorità del Qatar cambino idea e accolgano la richiesta di finanziare una struttura medica d'eccellenza altrove (in Germania, per essere più precisi, dove il progetto piace, e molto). Piccolo particolare. L'ospedale in questione dovrebbe essere realizzato a Olbia. E lui è nuorese. Il governo centrale sta incontrando difficoltà a spiegare ai qatarioti che l'ospedale non si riesce a realizzare per ragioni di campanile. Che Olbia e Nuoro sono distanti appena un centinaio di chilometri. E che l'unico reparto che verrebbe trasferito da una parte all'altra è quello di «medicina nucleare». Ma tant'è. Luigi Arru non molla. Non vuole assecondare la delibera del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che dà il via libera all'investimento: 150 milioni, in un primo momento, e altri 100 milioni all'anno per dieci anni. Totale, un miliardo di euro. A nulla sono servite le garanzie sia qatariote, sia della Santa Sede, a garantire occupazione locale. Già perché l'ospedale verrebbe realizzato con una strana alleanza tra arabi e Vaticano. Il Qatar metterebbe le risorse. Il Vaticano, attraverso il Bambino Gesù, i medici. E non solo.

Nelle idee degli emiri di Doha, il centro dovrebbe diventare un polo d'eccellenza per diabete (malattia che affligge buona parte della classe dirigente del Golfo), pediatria, medicina sportiva, talassemia. Per le ultime due specializzazioni sarebbe stato già contattato le squadre del Paris Saint Germain (di proprietà araba) e la As Roma: entrambe le società hanno dato la propria disponibilità a inviare i propri atleti a Olbia. Per la talassemia il ragionamento è un po' diverso. La talassemia è conosciuta anche come «anemia mediterranea». È una malattia genetica che colpisce l'intero bacino del Mediterraneo, ma anche regioni come l'Afghanistan. Un bambino con la talassemia non supera i 14 anni di vita. E si cura esclusivamente con il trapianto del midollo osseo, con una tecnica messa a punto da un medico italiano, Guido Lucarelli: padre dello scrittore di gialli. È endemica in Palestina. Ma non colpisce le popolazioni ebraiche. Obiettivo del Qatar è quello di rendere Olbia centro d'eccellenza mondiale per la talassemia (malattia, peraltro, endemica proprio in Sardegna). A tal fine sono state già contattate aziende come Siemens e General Electric. Ma Arru non firma. E l'ospedale resta per il momento lettera morta.

In questa vicenda, poi, s'innescano le tipiche contraddizioni italiane. Due premier (Monti e Letta) assicurano carta bianca al Qatar. Lo stesso Capo dello Stato garantisce al padre dell'attuale Emiro, Al Thani, la realizzazione dell'ospedale durante un ricevimento al Quirinale. L'ex giunta regionale (di centro destra) è favorevole al progetto. L'attuale presidente (di centro sinistra) è d'accordo. Il ministero dell'Economia sostiene l'iniziativa. A eccezione dell'assessore alla Sanità, Arru appunto, che chiede «approfondimenti». Formula che a Doha viene interpretata come un tentativo di allungare i tempi. A Roma, invece, le scelte di Arru vengono lette come una diatriba interna al Pd, e alle sue mille componenti. Paolo Fadda, sottosegretario del precedente governo era contrario, benché Enrico Letta avesse sponsorizzato l'idea durante la sua missione nel Golfo. Della stessa idea di Fadda era ed è Silvio Lai, segretario del Pd della Sardegna. Eppure la creazione dell'ospedale è prevista da un emendamento all'ultima Legge di Stabilità. Che dirotta una quota di risorse della sanità regionale verso la sanità privata, qual è considerato appunto l'ospedale finanziato dal Qatar e voluto dalla Santa Sede.


Arru continua a sostenere da due mesi che sta valutando se firmare o meno la delibera che riguarda questa operazione. Per il momento, però, non firma. E pensare che Matteo Renzi punta a valorizzare l'attrazione di capitali esteri per favorire la crescita e gli investimenti.

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