Lucano decaduto da sindaco di Riace. Ma lui e la sinistra non mollano

A febbraio l'europarlamentare è stato condannato in via definitiva a 18 mesi di reclusione per falso. Lui non molla: "La resistenza continua"

Lucano decaduto da sindaco di Riace. Ma lui e la sinistra non mollano
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Mimmo Lucano è decaduto da sindaco di Riace: questo quanto sancito dal Tribunale di Locri. La sentenza, che applica la legge Severino, è stata depositata oggi dai giudici, che hanno accolto il ricorso presentato al Tribunale civile dalla prefettura di Reggio Calabria dopo la condanna definitiva a 18 mesi di reclusione per falso, con pena sospesa, comminata a febbraio all'eurodeputato di alleanza Verdi-Sinistra nell'ambito nel processo "Xenia" sui presunti illeciti nella gestione dell'accoglienza dei migranti nella località calabrese.

Già in occasione della precedente udienza, il procuratore di Locri Giuseppe Casciaro e il legale della Prefettura di Reggio Calabria avevano rimarcato che la condanna definitiva a 18 mesi di reclusione con pena sospesa rientra nei casi previsti dalla legge Severino, configurando una causa di incadidabilità. Per Lucano non è finita: il parlamentare europeo di Bonelli e Fratoianni potrebbe impugnare la pronuncia in Appello.

Una cosa appare certa, Lucano non ha intenzione di fare passi indietro. "La resistenza continua. Ormai mi sto abituando. Non mi illudo" il primo commento dopo la decadenza: "Me l'aspettavo perché ho avuto tantissimo tempo per capire che l'intenzione era quella di applicare la legge Severino. Il mio reato è stato quella di proporre una soluzione umana rispetto a una narrativa che giustifica la protezione dei confini e il percepire i migranti come i nemici. Per Riace, invece, sono stati preziosi cittadini. Ovviamente con i miei legali presenteremo appello contro questa sentenza che reputo ingiusta perché ritengo che, nel mio caso, la legge Severino non era applicabile". "Resterò sindaco, comunque, fino a quando la mia condanna non sarà definitiva" ha concluso.

La vicenda di Lucano è destinata a riaccendere il dibattito politico. Perentorio il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri: “La giustizia ha fatto il suo corso. Mimmo Lucano è stato dichiarato decaduto da sindaco di Riace, dopo una condanna definitiva per falso. Tra processi e gestioni opache, forse avrebbe dovuto fare un serio esame di coscienza e lasciare il suo incarico già da tempo. Ma, per fortuna, ogni tanto la giustizia funziona ancora". L'esponente azzurro ha poi aggiunto: "Cosa ha da dire adesso una certa sinistra che per anni lo ha celebrato come un eroe? Cosa ne pensa la rivista Fortune, che lo aveva inserito tra gli uomini più influenti del pianeta? E cosa ne pensano quelli che hanno prodotto una fiction sulla Rai spendendo milioni di euro per dipingerlo come paladino delle giustizia? Con la giustizia Lucano ha avuto certamente a che fare, ma non come paladino”.

Solidarietà e vicinanza dai partiti di sinistra. La solita polemichetta contro il governo per Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni: "Nell'Italia dei ministri e dei sottosegretari impuniti di fronte alla legge, ai politici corrotti o corruttori, la decisione di oggi di un tribunale contro Mimmo Lucano nella sua qualità di sindaco di Riace suona come un'ingiustizia. Ma siamo certi che Mimmo continuerà a combattere in altre sedi giudiziarie per affermare le sue ragioni". I segretari di Avs hanno aggiunto che "la Cassazione peraltro ha già smontato le accuse a Lucano di associazione a delinquere e di truffe ai danni della pubblica amministrazione così come dei presunti illeciti nella gestione dell'accoglienza dei migranti a Riace. Per quelle gravi accuse Lucano è stato assolto. Del processo denominato 'Xenia', le intercettazioni a cui Lucano è stato sottoposto hanno messo in luce lo spirito di fondo che lo ha mosso, certo di poter alimentare un'economia della speranza, funzionale a quella che più volte Lucano ha definito essere la sua missione, ovvero poter aiutare gli ultimi. E noi con lui - concludono - continueremo a lottare per un mondo più giusto e solidale, dove Riace sia un esempio di civismo e i politici corrotti un esempio di malgoverno".

La sentenza del Tribunale di Locri lascia l'amaro in bocca, è il commento di Sandro Ruotolo e Pierfrancesco Majorino, componenti della segreteria nazionale del Partito Democratico: "Potrà ricorrere in Cassazione, ma intanto perdiamo una figura simbolica, un punto di riferimento straordinario per chi crede in un altro Sud, in un'Italia che non si gira dall'altra parte davanti alla sofferenza, davanti ai migranti". E ancora: "Mimmo Lucano è il volto di un modello di accoglienza che ha fatto il giro del mondo, l'esempio di un'umanità concreta, vissuta, quotidiana. E vedere che viene estromesso mentre in questo Paese ci sono condannati che siedono al governo, anche in rappresentanza dell'Italia in Europa, lascia davvero un senso profondo di ingiustizia. Due pesi e due misure.

Lo sappiamo, non è un argomento giuridico. Ma è una sensazione, una ferita. E con tutto il cuore ci auguriamo di rivedere Mimmo Lucano dove merita di stare: nelle istituzioni, accanto agli ultimi, in difesa della dignità umana".

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