Maestro «tocca» le alunne: incastrato con le microspie

MilanoUn maestro della scuola elementare «Gianni Rodari» di San Giuliano Milanese, in provincia di Milano, ieri mattina è stato arrestato dai carabinieri perché avrebbe molestato alcune alunne della sua classe durante le ore di lezione. A denunciarlo era stata la madre di una bambina: l'uomo è stato portato nel carcere di San Vittore.
Secondo quanto si è appreso, le molestie sarebbero consistite in palpeggiamenti in parti intime avvenuti quando le bambine si avvicinavano alla cattedra. Ma le indagini, che sono partite in tempo da record, sono ancora in corso, sotto la direzione della procura di Lodi.
Ci sono «elementi assolutamente sufficienti» che hanno portato all'incarcerazione del maestro: è quanto ha spiegato il procuratore di Lodi Vincenzo Russo, aggiungendo che «ora il nostro lavoro sarà quello di valutare la reale entità di queste molestie».
La procura sta sentendo sia i bambini che sarebbero coinvolti nelle molestie sessuali, sia i loro genitori. «Le indagini fino a ora condotte - ha detto il procuratore - hanno portato ad acquisire elementi di certezza assolutamente sufficienti per ottenere la misura cautelare in carcere». Nei prossimi giorni sarà fissato l'interrogatorio di garanzia. L'accusa ha diverse carte in mano: erano state piazzate delle micro-spie nell'aula dell'insegnante e ci sarebbero le immagini tratte dagli «occhi elettronici» installati.
«Siamo tutti increduli - commentava ieri un bidello nella scuola -. Io lavoro proprio sul piano dove c'è la classe di questo maestro, non mi sono mai accorto di nulla, né ho sentito lamentele oppure voci strane sul suo conto; lui insegna qui da diversi anni, ripeto siamo tutti increduli, e speriamo si tratti solo di un grosso malinteso». Sconcerto, ma anche rabbia, tra i genitori degli alunni.
«Dovevano avvisarci - qualcuno protesta - e darci l'opportunità di ritirare i nostri figli da scuola se lo ritenevamo opportuno: in questo modo mio figlio ha fatto da cavia».

Secondo quanto hanno raccontato alcuni di loro davanti alla scuola, hanno saputo della vicenda dopo l'arresto, avvisati dalla scuola o addirittura dai telegiornali.
Subito dopo la messa in onda dei notiziari, infatti, diversi genitori sono andati a riprendersi i figli o non li hanno riaccompagnati dopo la pausa pranzo per le lezioni pomeridiane.

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