Attualità

"La mamma è una sola". C'è un giudice ad Arezzo

Il Tribunale di Arezzo ha respinto il ricorso di una coppia di donne che avevano richiesto di estendere anche all'altra partner la maternità di due gemelli

"La mamma è una sola". C'è un giudice ad Arezzo

La mamma è una sola. Sembrerebbe un’ovvietà ma in questi tempi nulla è più scontato. Ci ha pensato il tribunale di Arezzo a ribadirlo respingendo il ricorso di una coppia di donne che chiedeva il riconoscimento del rapporto di filiazione, oltre che della mamma naturale, anche per la compagna che si era sottoposta a inseminazione artificiale in Spagna con il successivo trasferimento e impianto degli ovociti sulla madre di due gemellini di Anghiari.

La motivazione della decisione del Tribunale si basa su "l'esigenza di tutela dell'interesse dei minori, allo stato della legislazione vigente, non può legittimare il tribunale a sostituire le proprie valutazioni con quelle spettanti esclusivamente al legislatore". Sebbene la sezione civile del Tribunale abbia affermato la necessità di intervenire a livello normativo per orientare l’azione della magistratura sul tema della genitorialità, si è attenuto a ciò che prevede la legge (come è lecito che sia) senza fughe in avanti.

La legge italiana infatti non prevede il riconoscimento di coppie dello stesso sesso che hanno figli con fecondazione medicalmente assistita all'estero e chiedono tale riconoscimento in patria. Il ricorso al Tribunale da parte della coppia di donne è avvenuta dopo che l'Ufficiale di Stato civile del Comune di Anghiari si è opposto alla rettifica dell'atto di nascita con l'integrazione del cognome della madre intenzionale accanto a quello della madre partoriente. Una decisione basata sull’applicazione dell’articolo 4 comma 3 della legge 40 del 2004 a cui si è riferita anche la sezione civile del Tribunale aretino peraltro formata da tutte donne.

Il pronunciamento del Tribunale di Arezzo ribasce che la madre naturale di un bambino è e può essere solo una, ovvero colei che lo ha messo al mondo. Si tratta di un principio che, oltre a rispettare la legge, sottolinea un criterio naturale a tutela in primis dei bambini che riconoscono in una singola figura la propria madre.

È una sentenza importante che si esprime non contro qualcuno bensì a difesa del ruolo dei genitori in generale e della madre in particolare, messo ogni giorno in discussione con una relativizzazione del concetto e dell’istituzione della famiglia.

Commenti