
Cresce l'ottimismo dal governo sulla manovra economica da licenziare entro il 15 ottobre, insieme al Documento programmatico di bilancio. Questo pomeriggio Giorgia Meloni ha incontrato a Palazzo Chigi, per un vertice di maggioranza, il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, e i leader di partito del centrodestra Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi. Il tutto in vista del prossimo Consiglio dei Ministri che, verosimilmente, si terrà lunedì 13 ottobre, a poche ore dalla partenza di Giorgetti verso Washington per impegni del Fmi.
Il discorso di Giorgetti in audizione
Lo stesso titolare del dicastero di via XX settembre ha voluto aggiornare gli attuali conti durante l'audizione alle Commissioni Bilancio. Per La seconda metà dell'anno in corso, le previsioni più aggiornate "indicano una lieve accelerazione della crescita congiunturale del Pil". Tuttavia, tenendo conto dell'andamento delle variabili esogene internazionali, condizionate dal nuovo contesto macroeconomico internazionale, "la stima di crescita annuale è stata prudenzialmente rivista al ribasso di 0,1 punti percentuali rispetto alla precedente stima di aprile, attestandosi ora allo 0,5%: 0,6 per cento nella media dei dati trimestrali".
La spesa per interessi salirà gradualmente, raggiungendo il 4,3% del Pil nel 2028, "ma la revisione è meno onerosa rispetto ad aprile grazie al miglioramento del rischio Paese, che riflette il riconoscimento da parte degli operatori di mercato e delle agenzie di rating della prudente politica di bilancio portata avanti negli ultimi anni e della stabilita' di governo - ha aggiunto Giorgetti -. Il differenziale di rendimento con i titoli tedeschi è sceso da circa 210 punti base a fine 2022 agli attuali 80". Tale miglioramento non libera ulteriori spazi di bilancio utilizzabili in manovra, "ma migliorando l'andamento del deficit e rallenta l'accumulazione di debito", ha detto.
Come sarà la nuova manovra
Si partirà da una base di circa 16 miliardi di euro per la legge di bilancio. Tra gli obiettivi principali c'è quello di "far respirare" i contribuenti con la pace fiscale, grande cavallo di battaglia della Lega. Poi gli aiuti al ceto medio per esempio rimodulando ancora l'Irpef a quella fascia che arriva ai 50mila euro. A questa spetterebbe il taglio dell'imposta sul reddito delle persone fisiche dal 35% al 33%, anche se Forza Italia vorrebbe che si arrivasse anche a chi percepisce fino a 60mila euro.
La maggioranza di governo desiderebbe anche confermare il congedo parentale facoltativo all'80% dello stipendio per tre mesi dopo la fine di quello obbligatorio. Si tratterebbe, quindi, almeno di replicare la misura della scorsa manovra. Si starebbe ragionando, inoltre, sui costi e le eventuali coperture per una estensione temporale anche ulteriore. Resta in campo anche l'idea di allargare le maglie delle agevolazioni fiscali, con l'applicazione del quoziente familiare ai nuclei che hanno almeno due figli.
Rimane sul campo anche il tema delle pensioni. L'esecutivo è intenzionato a bloccare l'innalzamento automatico di tre mesi che scatterà dal 2027. Tutta l'intervento costerebbe oltre 3 miliardi a regime. Ecco perché non si esclude il blocco dell'aumento solo per chi ha già compiuto 64 anni: il costo stimato è di 1,5 miliardi il primo anno e 2 miliardi di euro a regime.
Nel frattempo si lavora anche ad altre ipotesi, tra le quali lo scatto di uno scalino più basso nel 2027 con un solo mese in più e uno o due nel 2028. Un intervento per il quale sarebbe difficile adesso fare delle quantificazioni.