Napoli Una bufera infinita tra l'ex campione argentino Diego Maradona e il fisco italiano. Ieri mattina il legale dell'ex «pibe de oro», Angelo Pisani, ha diffuso alle agenzie di stampa la notizia secondo cui «la Commissione tributaria centrale, ultimo grado di giudizio della giustizia fiscale, ha accertato l'estinzione per intervenuto condono dei giudizi che vedevano coinvolti la Società Sportiva Calcio Napoli per le vicende di Careca, Alemao e Maradona». E, aggiungeva il legale, «in virtù delle norme speciali sul condono, è confermata la nullità dell'originario accertamento fiscale nei confronti di tali contribuenti già dichiarata dalla sentenza del 1994».
Esultanti, Pisani (da tempo in lotta contro le presunte ingiustizie di Equitalia, tanto da candidarsi alle elezioni con una lista ad hoc: «Per un'Italia equa») e il collega Angelo Scala: «Maradona è finalmente libero dall'incubo del fisco».
Ma la notizia ha dato il via a un lungo un botta e risposta tra gli avvocati e l'Agenzia delle entrate, con smentite e minacce reciproche.
Nel frattempo, a «tuffarsi» sul Maradona «riabilitato» ci ha pensato subito il sindaco Luigi De Magistris, specialista nell'invitare grandi personaggi in quella che è ormai una «città-gruviera» (per le buche nelle strade che ricordano dei crateri), senza bus a causa della mancanza di gasolio e con il da sempre irrisolto problema della spazzatura. Dopo gli inviti a Obama e Al Pacino ora tocca all'ex campione: «Lo invitiamo per la vittoria dello scudetto», ha detto l'ex Interista «Gigino», folgorato sulla via del San Paolo, divenuto tifoso azzurro appena eletto Sindaco.
E mentre a Napoli i tifosi già pregustavano il ritorno del «pibe», dall'Agenzia arrivava una secca smentita: «In relazione alle notizie diffuse da alcuni organi di stampa, si precisa che la Commissione tributaria centrale non ha annullato, né dichiarato estinto, né modificato il debito che il signor Maradona ha con l'erario italiano. Al contrario, la Commissione ha rigettato la richiesta di intervento adesivo dipendente avanzata da Maradona».
E ancora: «Il debito tributario del signor Maradona è stato confermato da innumerevoli sentenze della giustizia tributaria», e giù con un lungo elenco, dalla sentenza della Commissione tributaria provinciale di Napoli, «confermata in appello», a quelle della Commissione tributaria regionale Campana, della Corte di Cassazione e della Ctp di Napoli «con la quale è stato respinto il recente ricorso di Maradona diretto a rimettere in discussione il giudicato già formatosi riguardo al suo debito con lo Stato italiano». Così come i legali dell'argentino avevano annunciato di voler chiedere un risarcimento per danni d'immagine pari a 40 milioni, anche l'Agenzia delle Entrate ha riferito che «valuterà la sussistenza dei presupposti per avviare azioni legali». Quindi, per dirla con i telecronisti sportivi: 1 a 1 e palla al centro? Macché.
Dopo qualche ora l'avvocato Pisani è tornato all'attacco, in replica alla smentita dell'Agenzia: «Per ora, secondo l'ultima sentenza dei giudici tributari, anche Maradona è libero dall'accertamento fiscale definitivamente annullato, oltre che oggetto di condono. Smentisco categoricamente il tentativo dell'Agenzia di interpretare diversamente il contenuto della sentenza».
Così finalmente i problemi di Napoli saranno finiti.
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