RomaBocce ferme fino a settembre-ottobre, poi inizieranno le prime sostituzioni. Il turn over del nuovo presidente parte lento, ma a Viale dellAstronomia i più scommettono che alla fine arriverà e sarà radicale.
I nomi che circolano per le varie caselle da riempire sono di primo piano e anche ieri alla prima assemblea pubblica di Squinzi, nella platea cera chi si chiedeva se lex presidente Emma Marcegaglia finirà veramente a dirigere il gruppo editoriale del Sole24ore. O se, per guidare la corazzata che comprende la testata storica dellinformazione economica, Radio24 e tutta lattività internet rivolta a imprese e professionisti, non sarà scelto il presidente e Ad di Eni Paolo Scaroni. Partita apertissima.
Ma il vero spoil system di Confindustria si misura sulla scelta del Direttore generale. Numero uno dellorganizzazione e quindi figura di fiducia del presidente. I rumors precedenti allassemblea, in coincidenza con le fasi più acute della campagna elettorale di Squinzi e Bombassei, davano in ascesa lattuale vice direttore Daniel Kraus, considerato molto vicino al nuovo presidente. E si pensava addirittura a un cambio della guardia immediato con Giampaolo Galli, attuale direttore generale. Ieri lipotesi, al battesimo ufficiale della nuova confederazione delle imprese, è definitivamente tramontata. Per il momento Galli resterà al suo posto e poi, in autunno, Squinzi deciderà cosa fare ma - questi i rumors che ieri prevalevano allassemblea - la candidatura di Kraus è in calo rispetto a prima, mentre salgono quelle di nomi delle associazioni locali di Confindustria.
La scelta è comunque rinviata. Il neo presidente ha intenzione di prendere possesso della macchina al più presto e per questo meglio servirsi di chi già la conosce a fondo. E lo stesso indirizzo stanno prendendo i nuovi vice presidenti. Come quello con delega alle relazioni industriali, Stefano Dolcetta, che dovrebbe confermare Pierangelo Albini.
Dettagli rispetto al dossier più caldo che Squinzi trova già nel suo ufficio allEur, quello sul Sole24ore. Il gruppo editoriale, nonostante il quotidiano si sia ripreso, non naviga in buone acque, nonostante i piani di ristrutturazione. Il consiglio di amministrazione scade tra un anno, ma lemergenza potrebbe costringere Squinzi ad anticipare i tempi. Per la presidenza del gruppo restano in ballo Marcegaglia e Scaroni. Ma si stanno valutando altri nomi. Difficile la nomina di un ex presidente per questa carica.
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