Maroni: "Pulizia fatta" Ma le procure adesso puntano su Calderoli"

Suona la carica, rivendica le pulizie fatte all'interno del partito e punta a riprendersi la scena politica. Roberto Maroni parla sempre più da leader e da segretario della Lega Nord.

Dopo aver vinto il braccio di ferro nel Carroccio e aver praticamente imposto l'espulsione di Rosi Mauro al Consiglio federale (Bossi e Reguzzoni si sono astenuti), la strada per l'ex ministro dell'Interno adesso è in discesa.

Lui ne è consapevole e rinvendica l'azione di epurazione in seno al partito. Da Francesco Belsito a Rosi Mauro. "Dopo le pulizie di primavera, torniamo a fare politica", scrive Maroni, in un post sul suo profilo Facebook, aggiungendo poi che "questa sera sono a Sondrio per parlare dei problemi della gente e delle malefatte del governo Monti-Dracula. Basta piangersi addosso ora si riparte. Viva la Lega".

Insomma, Maroni volge lo sguardo verso la politica del fare. Ma le indagini delle procure sono ancora in corso (e puntano sul tesoro del clan Bossi e anche su Calderoli) e forse è ancora presto per chiudere il capitolo.

In un altro post, il triumviro leghista ha commentato: "Il Congresso federale si terrà il 30 giugno. Dopo dieci anni è un evento storico. Si riparte".

Bobo si è già messo comunque al lavoro. Questa mattina si è recato a palazzo Lombardia, sede della Regione di Milano, per un incontro privato con il presidente Roberto Formigoni. L'argomento principale sarà il rilancio della legislatura regionale, ma non è escluso che vengano affrontati i nodi relativi alla burrasca nella Lega.

Comunque sia, l'obiettivo di Maroni adesso è solo uno: riconquistare il Nord.

"Adesso riprendiamo a fare politica, vuol dire che la sfida che la Lega ha davanti è dimostrare nei fatti che noi rappresentiamo il nord. Mentre i nostri nemici sostengono che la Lega è finita e che serve una nuova rappresentanza per il nord..", ha dichiarato colui che sembra ormai il leader indiscusso del Carroccio.