Che i due non si siano mai amati alla follia è di certo risaputo. Così come è ampiamente noto che non siano mai praticamente andati d'accordo (eccezion fatta per la nascita del governo Conte 2). Fatto sta che di Matteo Renzi e Beppe Grillo è registrato nelle cronache un solo e unico faccia a faccia, che però è entrato di diritto nella storia della politica - e, in un certo senso, anche della televisione - italiana. Stiamo parlando del celebre incontro che nato in occasione delle consultazioni dell'allora presidente del Consiglio incaricato, nonché segretario del Partito Democratico, con tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione e di cui, tra non moltissime settimane, si "celebreranno" i dieci anni.
19 febbraio 2014, Roma, uffici della Camera dei Deputati. Matteo Renzi ha ricevuto da pochi giorni l'incarico da Giorgio Napolitano di formare un nuovo governo dopo la caduta di Enrico Letta, causata dallo stesso sindaco di Firenze. Il mandato viene accettato da prassi con riserva e, prima di giurare ufficialmente al Quirinale, Renzi organizza una serie di colloqui con tutti i partiti presenti in Parlamento. Gli iscritti al blog di Grillo ha appena decretato che, insieme a Di Maio e ai capigruppo Santangelo e D'Incà, dovrà recarsi dal premier incaricato anche il fondatore del Movimento Cinque Stelle. Il comico genovese aveva ricevuto la notizia mentre seduto nel teatro Ariston assistendo al Festival di Sanremo. Ma l'incontro, che dura in tutto dieci minuti, è tutt'altro che un pacato confronto.
Il faccia a faccia inizia con un timido tentativo di instaurare un dialogo. "Vi ringrazio di avere accettato l'invito alla consultazione", comincia Renzi. "Per quello che ci riguarda non vi chiediamo alcun accordo vecchio stile, non siamo qui a chiedervi la fiducia". Ma Grillo ha bloccato tutto: "Mi stai spiazzando per questa gentilezza e non mi chiedi nulla, allora perché siamo venuti?". Gli risponde Renzi: "Non è il trailer del tuo show, non so se sei in difficoltà sulla prevendita, se vuoi ti aiuto ma il tuo popolo ti ha chiesto di incontrarmi. Tu non sei mai stato democratico". E poi ancora Grillo: "Sei un ragazzo, non ti sto provocando. Ti sei messo insieme a Verdini per fare la legge elettorale. Sei una persona buona, ma rappresenti un sistema marcio".
I toni si alzano. "Non sei credibile. Non ho tempo per te e non sono venuto qui per sentire il tuo programma": così il leader del Movimento 5 Stelle blocca così la presentazione del premier incaricato. Il sindaco di Firenze cerca di inserirsi, parla di riforme: dall'abolizione delle province, al titolo V della Costituzione fino alla legge elettorale. Ma il comico non si sofferma sui punti e chiude la discussione sul nascere. "Non sono venuto qui per parlare di programmi - afferma Grillo -. Non sei una persona credibile e qualsiasi cosa dici non ci fidiamo. Sono venuto qua a dimostrarti qualcosa in modo educato e gioioso: sei una persona giovane, ma anche vecchia. E se ti sei offeso per quel che ti dico mi dispiace".
Il dialogo non esiste, c'è solo un maleducato monologo grillino. "Voi - urla Grillo rivolgendosi a Renzi e al suo braccio destro Graziano Delrio (ex sindaco di Reggio Emilia) - siete stati eletti per fare i sindaci, non per fare questa cosa qui. Noi invece facciamo degli errori, ma almeno siamo coerenti. Io non ho tempo per te". Il premier incaricato tenta di inserirsi portando sul tavolo le sue idee di riforma, ma riesce solamente a contro ribattere con: "Esci da questo blog, Beppe! Esci da questo streaming! Questo è un luogo dove c'è il il dolore vero delle persone. Smettila su questo tema. C'è bisogno di affrontare le questioni reali".
Dopo meno di quindici minuti, il capo del governo si alza e saluta il leader M5s tendendogli la mano. "Mi spiace tanto per chi ha votato 5 Stelle - commenterà poi su Twitter -. Meritate di più, amici. Ma vi prometto che cambieremo l'Italia, anche per voi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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