La Kyenge ad Atreju, sfida nella "tana del lupo"

La Meloni, padrona di casa: "Combatto le sue proposte ma non la insulto"

La Kyenge ad Atreju, sfida nella "tana del lupo"

Roma - Cécile va al confronto. È diventata nel giro di poche settimane la ministra più gettonata e presente sulle cronache dei giornali, una sorta di icona di quella sinistra conquistata dalle sue tesi terzomondiste e da quel ruolo da sindacalista a oltranza in difesa dell'immigrazione libera. Ben altra accoglienza Cécile Kyenge ha incontrato presso il popolo e i politici del centrodestra, finendo nel mirino di critiche affilate oltre che vittima di alcune infelici uscite.
L'oculista di origine congolese, però, a settembre si prepara al suo primo vero match politico, alla sua prima volta in un contesto «ostile», ovvero un confronto aperto con una platea non schierata dalla sua parte. Anche se il programma ufficiale non è ancora stato reso noto, è ormai sicura la partecipazione della Kyenge alla sedicesima edizione della Festa di Atreju che andrà in scena al Parco del Celio di Roma, dall'11 al 15 settembre. Per lei venerdì 13 settembre alle ore 18.30 ci sarà il dibattito «Cittadinanza e immigrazione. Per amore, non per caso». Titolo che già fa intuire su quale binario il dibattito - che oltre al ministro dell'Integrazione vedrà protagonista Ignazio La Russa con tre giornalisti, Lubna Ammoune, Maurizio Belpietro e Luca Telese - si svilupperà.

Non ci sarà, dunque, il classico format del confronto aperto con domanda libera da parte della platea, una sorta di uno contro tutti che da sempre caratterizza la festa politica dei giovani di destra fortemente legata alla figura e alla leadership di Giorgia Meloni. Una festa che un tempo era appannaggio del mondo giovanile di Alleanza Nazionale, poi è passata sotto le insegne del Pdl per poi ritrovarsi ora sotto quelle di Fratelli d'Italia. Per la Kyenge sarà comunque un battesimo del fuoco in cui dovrà fare fronte a una platea agguerrita, preparata e fortemente legata al valore della Patria a cui sarà comunque concessa libertà di microfono.

Il confronto questa volta verterà sulle idee e sarà interessante verificare come il ministro reggerà a obiezioni precise su un approccio finora più improntato alla demagogia che alla gestione di un fenomeno delicato e complesso come l'immigrazione. Un confronto in cui non ci sarà ovviamente spazio per cadute di stile o offese visto che la corretta accoglienza fa parte della tradizione della Festa di Atreju, come la Meloni ha sempre sottolineato, dichiarando nei giorni caldi delle polemiche a sfondo razziale, la sua piena «solidarietà alla Kyenge. Non condivido neanche una delle sue proposte e in Parlamento Fratelli d'Italia darà battaglia. Ma non con gli insulti».

La Festa di Atreju, naturalmente, vivrà anche di altri momenti. «Il tema centrale di questa manifestazione che è interamente pensata, costruita e montata da giovani volontari che sacrificano le loro vacanze per esserci, quest'anno sarà quello della “Terza Guerra”» spiega Giorgia Meloni. «Un conflitto non più basato sulle divise militari ma sulle divise monetarie. Discuteremo di poteri forti, agenzie di rating, speculazioni finanziarie e del ruolo del nostro Paese in un contesto così complesso». A giudicare da un tweet pubblicato dalla leader di FdI, nella festa che andrà in scena al Colle Oppio di Roma ci sarà anche Flavio Tosi, il leghista eretico che in questi giorni ha ipotizzato un ticket proprio con la Meloni per guidare il centrodestra del futuro. «Caro Flavio #Tosi ci vediamo a settembre ad #Atreju13, per aprire una nuova stagione politica e del centrodestra». Un faccia a faccia che dovrebbe andare in scena il 14 settembre sotto il titolo «Largo all'Italia che avanza».

Un confronto che da molti viene già individuato come la prima prova tecnica di un'intesa nord-centrista (ma solo geograficamente parlando), una piattaforma anomala da cui tentare la scalata alla leadership del centrodestra.

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