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Milano: Meghnagi, manifestazioni pro Pal non sono democratiche

Il riconfermato presidente della Comunità ebraica milanese ha anche attaccato i politici colpevoli di chiudere gli occhi di fronte all'antisemitismo

Milano: Meghnagi, manifestazioni pro Pal non sono democratiche
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A Milano Walker Meghnagi è stato confermato presidente della Comunità Ebraica. In seguito allo spoglio delle elezioni che si sono tenute ieri la lista di Meghnagi 'Beyahad-Insieme', spiega una nota, si è imposta con 9.576 voti totali contro i 6.446 della lista 'Atid-Radici, Identità, Futurò guidata da Massimiliano Tedeschi. Per 'Beyahad' c'è stato il 59,77% delle preferenze contro il 40,23% di 'Atid'. La lista di Meghnagi si è aggiudicata anche 10 seggi su 17 nel Consiglio. "Sono molto felice e soddisfatto per questo risultato che va oltre le attese. Sono stati premiati l'impegno, la coerenza e il costante dialogo con tutte le diverse anime della nostra Comunità - sottolinea Meghnagi -. Ora ci aspettano quattro anni importanti, non facili, ma siamo pronti a cogliere la sfida e ad affrontare con determinazione tutte le problematiche che ci sono mettendo al centro la tutela dei milanesi di religione ebraica".

Immediato l'attacco alle formazioni di sinistra: "Ai politici che parlano e dicono cose che incitano all’antisemitismo, diciamo basta. Siamo italiani di religioni ebraica e vogliamo essere rispettati per quello che siamo. Noi chiediamo rapporti con la sinistra ma non li vediamo, dov’è il vecchio Pd? Perché fare opposizione al decreto Delrio? Perché è osteggiato dal Pd e dalla sinistra? A Elly Schlein diciamo che siamo pronti a riceverla per parlare insieme a colazione o a pranzo, anche Conte possiamo invitarlo, Bonelli e Fratoianni dovrebbero prima chiedere scusa per quello che hanno detto contro di noi, poi potremmo anche andare a colazione".

Meghnagi non ha risparmiato stoccate anche contro le manifestazioni per la Palestina: "Le manifestazioni pro Pal sono inutili perché esiste il trattato di Trump nel quale io nutro grande fiducia: perché continuare ad andare in piazza e non inneggiare alla pace? Sono solo manifestazioni politiche aizzate da una parte della politica italiana che non servono a niente.

Porteranno problemi alle comunità ebraiche, ma anche all’Italia perché non sono manifestazioni democratiche". "Abbiamo un buon rapporto con le istituzioni, ma se possibile vorremmo migliorare il rapporto con il Comune di Milano", ha concluso

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