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Minacce al sindaco di Monfalcone per la battaglia contro il degrado

Le parole di Anna Maria Cisint, sindaco di Monfalcone, che sta portando avanti una battaglia per la legalità e contro il degrado

Minacce al sindaco di Monfalcone per la battaglia contro il degrado

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Non ha paura Anna Maria Cisint, sindaco di Monfalcone (Gorizia). Intervenuto nel corso della trasmissione Fuori dal Coro, il primo cittadino ha parlato di quanto sta accadendo in questo ultimo periodo, spiegando che la rabbia suscitata non è altro che una conferma della bontà del suo operato. Anna Maria Cisint, infatti, ha recentemente ricevuto delle minacce di morte per il suo costante lavoro finalizzato al contrasto del degrado e dell'illegalità, con un occhio di riguardo al comportamento tenuto dalla comunità islamica nel territorio dal lei amministrato.

Le minacce

Dopo le tante richieste di intervento da parte di cittadini esasperati dallo stato in cui versa Monfalcone, Anna Maria Cisint ha preso posizione, iniziando una vera e propria battaglia per ripristinare il decoro nel Comune. Alla comunità islamica locale sono stati messi dei paletti, necessari per garantire una serena e pacifica convinvenza con la popolazione. A tal proposito sono stati chiusi due centri che i musulmani stavano usando come luoghi di preghiera, ma non erano adibiti a luoghi di culto.

Da qui le minacce. "Allah si arrabbierà con te. Oggi o domani? Morte? Si, l'angelo della morte riporta l'anima ad Allah", è uno dei tanti messaggi intimidatori recapitati al sindaco.

"Sono arrivate messaggi di morte, minacce gravi e deliranti", ha dichiarato il primo cittadino di Monfalcone a Fuori dal Coro. "Ne ho parlato con il Prefetto e il Questore. Sono molto credibili. Io penso però che questa sia la dimostrazione che stiamo facendo un'azione giusta. Se a fronte della richiesta di lotta la degrado e di mantenimento della legalità queste sono le risposte, allora vuol dire che abbiamo scoperchiato una pentola da cui esce una grande puzza e che questa è una battaglia giusta. Una battaglia che tutti dobbiamo combattere", ha aggiunto con convinzione. "Come i nostri nonni hanno combattuto le guerre. Perché questa è una guerra. La guerra di un Paese che deve sopravvivere".

L'integrazione che non c'è

Monfalcone è il paese con la più alta percentuale di cittadini stranieri, tuttavia non vi è alcuna presenza di integrazione. "Non esiste, perché non viene ricercata", ha spiegato il sindaco."L'obiettivo della comunità islamica integralista è quello della sostituzione e dell'affermazione della loro cultura. Sono una comunità chiusa. E quando si combatte per la legalità, e per l'affermazione dei valori occidentali, posto che nessuno ha chiesto a nessuno di arrivare in Italia, la risposta internazionale è di grande preoccupazione.

E arriva la minaccia di morte nei confronti del sindaco", ha concluso.

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