Dai due anni e mezzo ai tre anni, cioè fino al gennaio 2015 o al luglio 2015. Se è questo il traguardo di tempo che il risparmiatore ha in mente, allora nell'ipotesi del «Portafoglio prudente» può puntare a un giardinetto di fondi capace di realizzare un rendimento simile a quello oggi offerto dai Btp con scadenza gennaio 2015 o luglio 2015 e cioè il 3,8% lordo annuo (pari all'11,8% in tre anni). Ma, anche se i prossimi saranno altri 3 anni neri per le Borse, il rischio di perdita è contenuto all'1%-1,5% annuo. Un portafoglio così fatto dovrebbe vedere un 10% in fondi obbligazionari governativi internazionali, un 20% in fondi obbligazionari corporate bond euro, un 35% in fondi obbligazionari governativi euro medio-lungo termine, un 25% in fondi di liquidità euro e un 10% in fondi obbligazionari Paesi emergenti. Un giardinetto di questo genere dovrebbe tradursi in un guadagno del 3,5% lordo annuo, ovvero del 10,9% lordo in tre anni.
Il «portafoglio Dinamico», invece, ha come obiettivo un rendimento lordo annuo del 7,8% (pari al 25,2% lordo sulla distanza dei 36 mesi). Per raggiungerlo la ricetta prevede un 15% di fondi azionari America (che investono in azioni di società Usa), un altro 15% di fondi azionari Paesi emergenti (che puntano sulle imprese dei Paesi in via di sviluppo), un 20% di fondi obbligazionari euro corporate bond, un 40% di fondi obbligazionari Paesi emergenti e il restante 10% in fondi di liquidità euro. Scommettere il 30% del totale sulla Borsa per un complessivo 30% (sommando il 15% dei fondi azionari America e il 15% dei fondi azionari Paesi emergenti) dovrebbe consentire di registrare una interessante performance alla scadenza dei 36 mesi.
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