Il mondo in allarme per i paradisi delle vacanze

Arrivano già le prime disdette di turisti. Porto Cervo: qui nessun problema

Roma - La tragica notizia dell'alluvione nell'«isola dei sogni», come la definisce la Bild, fa subito il giro del mondo. La Bbc intervista il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, che parla di un «ciclone apocalittico» e il New York Times titola «Allagamenti e distruzione in Sardegna».
Il fascino della Costa Smeralda, lo splendore delle sue acque turchesi ha attratto da sempre star, vip, modelle e miliardari da tutto il mondo. Inevitabile ora che oltre al cordoglio per la tragica perdita di tante vite e la devastazione del territorio si guardi anche alle conseguenze che Cleopatra potrebbe avere sul turismo, l'industria più fiorente per l'isola. E la memoria corre a due anni fa quando un'altra zona turistica splendida, quella delle Cinque Terre, fu devastata dall'alluvione. Un cataclisma che ebbe immediate conseguenze sull'afflusso turistico perché in quella tragica circostanza furono colpiti proprio Levanto, Monterosso, Vernazza, tutti gioielli compresi fra i comuni più belli d'Italia. Dalle prime notizie però sembrerebbe che le strutture alberghiere e in generale tutte le strutture ricettive delle «perle» della Sardegna come Porto Cervo, Porto Rotondo, Cala Volpe non abbiano subito gravi danni. Tanto che la prima offerta di ospitalità per gli sfollati è arrivata proprio dalle strutture turistiche della costa come dall'Hotel Luci di La Muntagna di Porto Cervo che ha messo a disposizione 70 posti letto. Certo le immagini delle spiagge della Costa Smeralda o, a sud, di Poetto a Cagliari inondate dal fango sono davvero impressionanti, ma i danni più gravi dovrebbero essere circoscritti ad alcune zone. Prima di tutto Olbia, col suo trafficatissimo porto, dove interi quartieri sono rimasti allagati. E proprio ad Olbia già ieri sono arrivati i primi segnali negativi. A dirlo è Gianmario Pilieri, vicepresidente Fiavet Sardegna e titolare dell'Agenzia Sardinia International di Olbia. «Ci sono clienti che stanno chiedendo di rinviare o annullare viaggi previsti in questi giorni -spiega Pilieri - Ma alcune agenzie di viaggio proprio qui ad Olbia sono allagate e non hanno corrente elettrica e linee telefoniche».
Questo sarebbe davvero un brutto colpo per l'isola che proprio negli ultimi mesi aveva visto una lieve ripresa dopo «un triennio fortemente negativo». È uno studio della Banca d'Italia ad evidenziare come anche nel 2013 in Sardegna non ci sia stato un miglioramento delle condizioni del lavoro. La disoccupazione è ulteriormente cresciuta soprattutto tra i giovani. Anche il commercio ha registrato un meno 9,7 per cento. L'unico segno positivo era arrivato proprio dal turismo. Da gennaio a settembre la Sardegna ha registrato «i primi segnali positivi» anche se «moderati ed eterogenei».
Nonostante l'aumento delle presenze nella media dei primi sette mesi del 2013 la spesa dei visitatori stranieri è comunque diminuita del 3,4%.

Gli operatori turistici infatti pur di richiamare un maggior numero di visitatori nel corso dell'anno hanno deciso di diminuire i prezzi. Una strategia vincente dal punto di vista quantitativo che però ha comportato un aumento delle entrate ridotto.

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